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Parla Sousa: “Roma avversario difficilissimo. Sul mio futuro? C’è un contratto…”

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L’allenatore della Salernitana, Paulo Sousa, incontra i giornalisti nella consueta conferenza stampa pre partita alla vigilia del match dello stadio “Olimpico” con la Roma. Ecco le parole del tecnico.

Paulo Sousa in conferenza stampa: la diretta

Dal CS “Mary Rosy”, la conferenza stampa di Paulo Sousa. Il portoghese può ora festeggiare la salvezza raggiunta in seguito alla sconfitta del Verona contro l’Atalanta nell’incontro disputatosi ieri, 20 maggio. Un risultato meritatissimo e raggiunto dopo aver imboccato un ottimo percorso dall’arrivo del lusitano, che ha visto anche un filotto di 10 risultati utili.

Sarà possibile seguire la conferenza stampa in diretta aggiornando questo articolo, a partire dalle 12:30.

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«Il mio futuro? Non sono una persona che dice bugie. Ci confronteremo, il mio contratto è molto chiaro. Avendo ottenuto la salvezza scatta automaticamente il prolungamento. Sto benissimo a Salerno, mi trovo bene. Spero di costruire un futuro stabile e molto ambizioso, insieme. L’ho detto, tutto a suo tempo. Avremo tempo di confrontarci con il presidente, che ha la stessa ambizione. Quando ho firmato abbiamo parlato della cosa più importante: salvarci. Il futuro è cominciato dal primo giorno che abbiamo iniziato a lavorare insieme. L’importante è anche fare scelte sui giocatori, su chi resta e chi parte. Tutto questo è fondamentale e ho avuto già l’occasione di parlare con il presidente: capacità di preparazione sui giocatori e sui conti. Il lavoro che fa col suo staff, un lavoro di ricerca, lo fa con grande realismo, con quella che deve essere l’idea della Salernitana sul futuro prossimo. Per me l’idea è chiara: stabilità. Credo che questa sia una città che va coinvolta. Tutta. È fondamentale per questa stabilità, dobbiamo avere chimica per crescere insieme. I risultati non saranno sempre positivi, ma abbiamo bisogno di questa stabilità. Il presidente ha preso una decisione importantissima, cioè quella sul direttore sportivo. È ambizioso, punta sui giovani, è molto preparato. Il club non può dipendere da un allenatore, ma su che tipo di calcio il tifoso vuole vedere a livello di progetto. Poi ci sono i profili giusti per quel tipo di calcio. Spero di poter continuare a costruire quello che sto costruendo da quando sono arrivato. Quindi, sul mio futuro dico che esiste un contratto che si è esteso quando abbiamo raggiunto la salvezza».

«Non sono negativo su tutto quello che succede a livello finanziario e societario alle altre squadre italiane. Succede anche in altri paesi. Il calcio italiano sta riuscendo a tornare in alto a livello europeo. Abbiamo tre squadre in finale nelle competizioni europee. Queste problematiche esistono anche da altre parti. Da giocatore il calcio mi ha fatto crescere, e sono molto grato. Vedere che il nostro presidente crede così tanto in un progetto, investendo di sua tasca, fa bene e mi fa piacere. Dobbiamo cercare, nel calcio italiano, di migliorare le infrastrutture, gli stadi e i campi di allenamento. Questo darà la continuità ai risultati che quest’anno abbiamo raggiunto in Europa. Devo congratularmi con queste squadre e con il calcio italiano per questo».

«Domani sfidiamo un avversario difficilissimo. C’è un collega portoghese che ho incontrato più volte e gli ho fatto i complimenti. Oggi è il più vincente di tutti. Credo sia l’unico al mondo ad aver vinto tutte le competizioni europee, e continuerà a vincere. È super preparato e ha sempre una voglia tremenda di vincere. Ha costruito per bene la sua squadra, lui vince in tutti i paesi e in ogni circostanza. Lo stimo, lo ammiro. È stato importantissimo per gli allenatori portoghesi, ha aperto le porte del calcio mondiale per gli allenatori portoghesi. Sul gioco della Roma? Non credo che la Roma sia una squadra senza fase offensiva. Credo sia una squadra che sa cosa fare anche in attacco. La loro transizione offensiva è buona, sanno giocare in contropiede. Sanno difendere bene e sanno uscire dalle situazioni difficili. Quindi abbiamo lavorato per poter creare difficoltà negli spazi. Una delle squadre più produttive a livello offensivo in Germania, il Leverkusen, non è riuscita a segnare. Questo dice tanto della loro fase difensiva. Loro alternano tanti cambi di velocità nel gioco offensivo per arrivare sul corridoio laterale, per avere un giocatore nel corridoio centrale da servire, che si inserisce. Anche dopo la riconquista del pallone sanno verticalizzare, sanno creare elementi di rottura e fanno male. Dobbiamo essere noi stessi. Tutti qui in città credono che possiamo giocarcela con chiunque, e questa è già una vittoria ed è ottimo per il nostro processo. C’è consapevolezza e tutti chiedono di andare a vincere. Cerco di lavorare a questo ogni giorno».

«La mia carriera? Da allenatore ho fatto scelte che non mi hanno portato in un’alta dimensione, probabilmente. Come calciatore è più facile, prendiamo decisioni più individuali. Tutte le decisioni fatte da calciatore le ho fatte pensando agli allenatori, che tipo di calcio proponevano, i compagni che avrei trovato in squadra… Come allenatore hai bisogno di connessioni ampie, che a volte ti aprono porte che altrimenti sarebbero serrate. Devi trovare persone che credono in te e che ti aprono queste opportunità. Dico che sono felice dovunque io possa lavorare. Quando presi la decisione di fare l’allenatore, il mio primo focus è stato quello della crescita dei giocatori, sia a livello tecnico che a livello umano. Abbiamo identità diverse, passaporti diversi, ma collaboriamo tutti. Oggi sento di essere migliorato come persona e come allenatore, e posso godermi di più il lavoro che faccio».

«Record di punti? Non sono un allenatore o una persona da record. Lavoro tutti i giorni per vincere. Abbiamo una mentalità vincente. Sulla salvezza mi sono congratulato con i ragazzi, si sono comportati bene, anche con il mio collega Nicola. Abbiamo la fortuna di essere una scuola di vita straordinaria, noi che facciamo calcio. Ogni giorno c’è un impegno diverso, e tocca a noi avere l’attitudine di migliorarsi giorno dopo giorno. Dobbiamo avere una mentalità per competere e vincere contro tutti, sia in casa che in trasferta. Credo che oggi la grande maggioranza del gruppo stia andando nella giusta direzione».

«Dobbiamo prendere decisioni anche a livello di mercato. Molti giocatori hanno aumentato il loro valore. Molti devono vendere non solo se hanno bisogno di soldi, ma anche per migliorare le cose. Partiamo da una base che ha fatto partire mister Nicola. Quando il presidente ha preso la società si è cominciato con un’idea, e oggi abbiamo una base. Abbiamo tantissimi giocatori in prestito, con tante opzioni di riscatto. Già dalla prossima settimana spero di sedermi con il DS e il presidente per parlare e capire meglio tutto questo».

«La mia più grossa soddisfazione è vedere una crescita costante individuale a livello di gioco. Credo che abbiamo momenti in cui siamo fortissimi, altri in cui andiamo meno bene. I momenti e i contesti sono diversi, può cambiare tutto. Però qualcosa che vedo è che ogni giorno, ogni partita, l’abbiamo sempre conquistata anche a livello di pubblico. I nostri tifosi sono una parte integrante e fondamentale nella crescita di questa società. I nostri tifosi sono straordinari. Sono sicuro che in futuro loro ci saranno sempre anche nei momenti di difficoltà. Noi vogliamo restituire loro tutta questa passione».

Fine della conferenza.

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