In vista della sfida tra Sampdoria e Salernitana, valevole per la 33ª giornata di Serie A 2021-2022, abbiamo avuto il piacere di intervistare Luigi Cagni, doppio ex della partita.
Luigi Cagni, il doppio ex
Luigi Cagni, classe 1950 e nativo di Brescia, ha un passato che lo rimanda ai colori blucerchiati e granata. Nell’intervista rilasciata a SalernoSport24 ha fatto emergere grande passione, contrapposta al rammarico dell’esonero, per l’esperienza come allenatore a Salerno, nella stagione 1999-2000. Allo stesso modo, ha tralasciato con le sue parole il buon ricordo dell’esperienza con la Sampdoria, allenata dal 2000 al 2001 e nel 2015 come vice-allenatore. Ha ricordato, inoltre, l’importanza del Brescia, squadra con cui ha trascorso ben 14 anni e un po’ di scetticismo nell’attuale sistema calcistico.
La carriera di Cagni
Nel corso della sua carriera come calciatore, iniziata tra il 1964 e il 1969 nelle giovanili del Brescia, ha indossato solo tre maglie: quelle del Brescia, della Sambenedettese e del Ospitaletto, fino al 1988 anno del ritiro. Come allenatore, dal 1988, invece, numerose esperienze con Brescia, Centese, Piacenza, Hellas Verona, Genoa, Salernitana, Sampdoria, Catanzaro, Empoli, Parma, Vicenza e Spezia. Oggi, invece, si ripaga con la meritata pensione, dopo il grande impegno e la dedizione per cinquant’anni nel mondo del calcio professionistico.
Quali ricordi ha dell’esperienza a Salerno?
«Molto belli, stadio meraviglioso, pubblico eccezionale ed un’annata che mi ricorderò sempre. Secondo me, si poteva fare meglio se il presidente non mi avesse esonerato per una settimana e poi mandarmi via l’anno dopo, anche se ero sotto contratto.»
Il momento più importante della sua carriera è senza dubbio Brescia, città di cui è nativo. Che cosa ha rappresentato per lei la maglia del Brescia?
«Sono nativo della città, ho portato per quattordici anni quella maglia, dunque rappresenta molto. Costituisce la partenza della mia carriera ed ha avuto un’importanza simbolica fondamentale.»
Dopo l’addio al calcio a quali attività si sta dedicando attualmente?
«Alla pensione, adesso mi sto godendo i cinquant’anni di calcio fatti. Quest’ultimo non mi soddisfa più e non mi da quelle emozioni che vivevo una volta. Il sistema attuale non mi piace, dunque lo seguo dal di fuori.»
Come vivrà la gara tra Sampdoria e Salernitana?
«Ho allenato sia Salernitana che Sampdoria, dunque sono combattuto. Entrambe vivono una situazione difficile, in particolare la Salernitana. Devo dire che nell’ultimo periodo non stanno esprimendo un gran che. Tuttavia, se alla Sampdoria basta il pari, alla Salernitana no. I granata devono fare almeno quattro punti nelle prossime due gare, altrimenti diventa difficile la salvezza.»