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Polemiche nel post partita tra Scafati Basket e Brindisi. Facciamo chiarezza

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Il clima nel post-partita di Scafati basket – Happy Casa Brindisi è stato indegno di un palcoscenico di serie A. La Federazione e le società cercano di fare chiarezza. Noi di SalernoSport24 mettiamo ordine nelle notizie di queste ore.

Scafati basket, dopo la vittoria ci sono stati animi tesi

Se guardiamo solo i minuti giocati, è indubbio che l’altro ieri abbiamo assistito – scelte arbitrali dubbie a parte – a una partita molto divertente. Entrambe le squadre hanno lottato su ogni pallone e, tra meriti ed errori avversari, alla fine Scafati è uscita vittoriosa dall’incontro. Fino a qui, staremmo raccontando una solita partita sofferta della squadra gialloblù e staremmo riportando le solite polemiche arbitrali che – lo sappiamo – fanno parte del gioco. Ma martedì ad animare il campo da gioco non ci sono state solo le giocate sportive.

Prima, durante e dopo la partita ci sono state numerose vicende che hanno portato la Procura Federale ad aprire “un’indagine al fine di verificare la natura e le eventuali responsabilità in ordine ai disordini accaduti all’interno dell’impianto di gioco, al termine della partita Givova Scafati-Happy Casa Brindisi dell’11 aprile 2023”. Ma andiamo con ordine.

Cosa è accaduto

Al momento del fischio d’inizio, era palpabile nell’aria che l’atmosfera era più pesante del solito. Un po’ per la lotta salvezza e un po’ perché qualche giocatore del Brindisi – ex di turno in primis – era attivo più nelle provocazioni che nel gioco in campo, lo scontro tra le parti era quasi inevitabile. Durante tutta la gara non sono state poche le occasioni in cui tifosi e giocatori, di entrambe le fazioni, si sono affrontati con parole dure. A termine dell’incontro, dopo un finale di gara segnato da una discutibile decisione arbitrale, alcuni giocatori di Brindisi hanno pensato di fare pressione sugli arbitri. Ad intervenire – peggiorando la situazione – sono stati alcuni giocatori dello Scafati Basket, i quali hanno invitato i tifosi del Brindisi ad andarsene.

Quando la situazione sembrava andare a risolversi in maniera pacifica e i giocatori erano pronti a sbollire gli animi negli spogliatoi, l’ex di turno Doron Lamb ha sfogato la sua rabbia lanciando una bottiglina di plastica a ridosso della vetrata divisoria tra il tunnel degli spogliatoi e la tribuna. La situazione, di lì a poco, è andata a peggiorare con i tifosi dello Scafati Basket che hanno invaso il campo da gioco. Da qui, gli scontri sono continuati anche all’interno del tunnel degli spogliatoi con offese e screzi da una parte e dall’altra. Il coach biancoazzurro Vitucci non ha esitato a commentare i fatti: “tutta quella gente a fine partita in campo e dentro gli spogliatoi non si può vedere, mettere le mani addosso ai giocatori in una partita di pallacanestro non può accadere”. 

I tafferugli non sono finiti qui: mentre i giocatori del Brindisi erano intenti a salire sul pullman per tornare a casa, alcuni tifosi di Scafati si sono resi protagonisti di urla e insulti razziali in direzione di alcuni giocatori di colore della squadra biancoazzurra.

I commenti dell’ufficio stampa di Scafati

Chi abbia ragione o meno, poco ci interessa. Quando si arriva alla violenza – fisica o verbale – si è sempre in torto. Mentre attendiamo che la procura faccia luce sui confusi eventi di martedì sera, riportiamo i commenti delle due società in questione.

Il responsabile ufficio stampa dello Scafati Basket, Antonio Pollioso: «nel corso di tanti anni di appassionato séguito nei palazzetti di tutta Italia, la tifoseria scafatese non si é mai resa protagonista di alcun episodio, atteggiamento o condotta violenta o razzista, contraddistinguendosi di contro per calore, correttezza e passione. Una singola, isolata ancorché esecrabile espressione […] in alcun modo può marchiare una tifoseria.

Tutto ciò premesso, la Givova Scafati […] condannano fermamente e prendono le distanze da ogni forma di violenza e razzismo, rimarcando i valori di lealtà ed inclusione che animano da sempre l’intero sodalizio.

Al contempo, i dirigenti della società sono già al lavoro, in stretto contatto con le forze dell’ordine, per l’identificazione del responsabile».

Le parole del presidente del Brindisi

Nando Marino, presidente della squadra del Brindisi, ha commentato fermamente gli eventi di martedì sera. Le sue parole: «ho mal di schiena per un pugno sferrato alla cieca ricevuto mentre sotto il tunnel cercavo di placare gli animi. Siamo stati difesi dai giocatori di Scafati che hanno in parte impedito l’accesso ai ‘supporters’.. vogliamo chiamarli così? Lo Sport è questo?

Per tutti quei ragazzi che hanno assistito alla violenza di ieri ho il dovere di non tacere. Questo fatto ripeto supera il risultato sportivo, che forse ci ha preservato da qualcosa di peggio. Se poi vogliamo parlare del risultato, allora mi sento di aggiungere che non è accettabile che un dirigente sportivo durante la pausa a fine primo tempo vada ad apostrofare con frasi ingiuriose ed un atteggiamento ‘ focoso‘ (?!) il primo arbitro (quello della chiamata finale) e che il tutto non sia stato riportato a referto dalla terna a fine partita. Questo l’ho vissuto davanti ai miei occhi e impunemente è stato ignorato.

Non mi metto a dire che magari può aver influenzato la svista o corretta chiamata arbitrale finale… per carità… stendiamo un velo pietoso…
E per finire oltre al danno anche la beffa: ne usciamo più penalizzati noi a livello economico rispetto alla sanzione attribuita alla squadra di casa.
Ringrazio il collega presidente Nello Longobardi per aver permesso alla mia famiglia di uscire da una porta secondaria affinché potessimo tornare a casa senza altri patemi d’animo».

 

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Daniele Alfano
Daniele Alfano
Laureato in Scienze storiche.

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