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L’atteggiamento dei campioni: Mbappe contro Dia, con le dovute proporzioni

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Kylian Mbappe ha trascinato il PSG ai quarti di finale, dimostrando di essere un vero professionista, proprio mentre in Italia sta facendo ancora discutere il caso Dia.

Kylian Mbappe trascina il PSG

Nonostante abbia ufficialmente annunciato il proprio addio a parametro zero al club della capitale francese, Kylian Mbappe sta giocando accettando le scelte del tecnico. Infatti, Luis Enrique l’ha spesso sostituito nelle ultime uscite, per abituare (a suo dire) la squadra a giocare senza di lui. Nonostante ciò, il fuoriclasse francese ha continuato ad allenarsi e a mettere in mostra le proprie qualità migliori in campo, a differenza di quanto avrebbero fatto tanti altri. Del resto, se avesse cercato di preservarsi a livello fisico o avesse deciso di non allenarsi come si deve, non sarebbe stato il primo nella storia.


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C’è da dire, a onor di cronaca, che Mbappe si sta comportando professionalmente solo negli ultimi tempi, dopo aver fatto penare la dirigenza del PSG per due stagioni. Tra l’altro, sarebbe da sottolineare il danno d’immagine che il 7 dei parigini si autoinfliggerebbe scegliendo di battere vie come quelle percorse da alcuni calciatori della nostra Serie A.

Il caso Dia

Com’è ormai noto, Boulaye Dia è arrivato allo scontro con la dirigenza della Salernitana. L’attaccante senegalese ha manifestato la volontà di lasciare il club già in estate, ma, sul tavolo della società, di offerte adeguate non ne sono arrivate. Allora il calciatore ha deciso di fare il possibile (con metodi tutt’altro che etici) per far calare il proprio valore di mercato, convincendo Iervolino e soci a cederlo. Ecco, è anche – forse soprattutto – qui che risiede la differenza tra un campione, serio e consapevole delle proprie qualità, ed un elemento normale.

Dia avrebbe voluto – giustamente – sfruttare la miglior stagione della propria carriera per fare il salto di qualità, ma non aveva messo bene a fuoco il proprio livello. È sicuramente un buon calciatore, troppo per arrancare in bassa classifica, ma non ha dimostrato di essere un campione, sia a livello tecnico che dal punto di vista umano. Ora, che sia stato il nuovo agente a fargli pensare determinate cose o meno, poco importa. Resta il fatto che Mbappe, uno dei migliori al mondo, ieri sera, abbia dimostrato (a Dia e a tutti) una cosa importante: si può ancora essere uomini.

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