Il presidente della Cavese, Alessandro Lamberti, apre il 2025 con una conferenza stampa in cui ha affrontato diverse tematiche inerenti il mondo degli aquilotti, dalla questione stadio, passando per il mercato, fino ai progetti futuri da realizzare.
Lamberti: “Ottimo punto della Cavese a Crotone”
«Avrei voluto anticipare questa conferenza nel post Cavese-Benevento, ma per impegni mi son trovato costretto a rinviare. Un pensiero sulla trasferta di Crotone, in cui i ragazzi e lo staff sono stati eccezionali. Nonostante le tante assenze, oltre 9 se non sbaglio, il gruppo è stato compatto e ha portato un ottimo risultato a casa. Mi auguro che il supporto del pubblico, già encomiabile, sia sempre maggiore, partita dopo partita.»
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Arrivano le prime indicazioni di mercato
«Riguardo al mercato, interverremo senza dubbio. Insieme al direttore Logiudice, persona che stimo e di cui mi fido, abbiamo individuato le caratteristiche dei calciatori che servono per rinforzare la rosa, almeno 3, per colmare lacune che al momento mancano. Ovviamente gli ingressi saranno contingentati in base alle uscite: alcuni calciatori poco funzionali e con poco minutaggio, potranno andare via. Il budget terrà in conto un solo fattore, l’equilibrio, in quanto non possiamo permetterci spese folli. Abbiamo il dovere di mantenere la Cavese in una situazione finanziaria accettabile- prosegue Lamberti- non possiamo metterne a rischio la sopravvivenza. Non dobbiamo crogiolarci sulle e situazioni di Turris e Taranto, a cui auguro di risolvere i propri problemi. Non devono condizionare le nostre scelte di mercato, dovremo prendere solo calciatori funzionali al progetto.»
Quanto grava il debito pregresso con il comune
«Negli anni 2020-21, anni in cui la Cavese si allenava allo stadio Pregiato (frazione di Cava, ndr), sono stati contratti dei debiti che, dopo diverse cause e ribaltamenti della annessa sentenza, hanno portato ad un debito pregresso con il Comune di Cava de’ Tirreni. Questo debito ammonta ad oltre €300.000 e tra l’altro, quando abbiamo acquistato la società, non era stata nemmeno comunicata questa situazione. In ogni caso, siamo giunti ad un accordo con l’ente e sarà dilazionato nel tempo, con pagamenti mensili di €6-7000.
Ancora le reti, tema sempre attuale
Per quanto riguarda la questione reti, stiamo lavorando, confrontandoci con le autorità. È un tema vitale, che va di pari passo con il risultato sportivo. Il sindaco mi è sembrato aperto a questo tema, è un buon segno e questo ci permetterà senz’altro di poter lavorare. Togliere le reti significa per me rendere lo stadio ancora più sicuro, ne sono certo. Vedo una buona atmosfera intorno alla squadra, grazie anche ai tifosi: sono convinto che a loro piaccia tanto l’impegno profuso dai calciatori. Abbiamo tanti progetti ancora da poter sviluppare, oltre a quelli già effettuati come “Cavese per il sociale”. L’obiettivo è di rendere la Cavese una società forte e stabile in Serie C.»
Esiste un progetto per il nuovo stadio
«Per il nuovo stadio, spero di poter avere novità nel 2025. Occorrono i permessi di diversi enti, tra Comune e Regione: noi un progetto lo abbiamo redatto, mi auguro che le cose vadano come debbano andare. Senza infrastrutture, non c’è crescita, questa cosa è chiara. Abbiamo presentato al comune un progetto di 63 pagine, in cui abbiamo individuato la zona (Starza, fra Cava de’ Tirreni e Nocera), per il nuovo impianto.»
I numeri di costi e incassi
«Vedo spesso delle critiche strumentali, rivolte alla società, riguardo alle cifre incassate o da spendere, per il mercato e non. Noi, con il minutaggio dei giovani, abbiamo incassato €120.000 lordi; altri €60.000 sono giunti con gli abbonamenti, mentre abbiamo avuto un unico sold-out, con l’Avellino. La media spettatori è stata di 2800 persone, finora. Entro fine anno, con questi numeri, siamo sul milione di ricavi, a fronte di un costo da sopportare di oltre €3 milioni. Se la società non mette di tasca propria la differenza, il calcio a Cava non può andare avanti, questa cosa deve essere chiara e tutti devono sapere gli sforzi sopportati.
I continui divieti per le trasferte influenzano in negativo
«Anche per la questione trasferte vietate, a chi dice che alla società non combatte per permetter ai tifosi di poter seguire la squadra, rispondo che per noi è un danno duplice quando viene emanato un divieto: si perdono ovviamente gli incassi degli ospiti che arriverebbero qui, inoltre, quando giochiamo fuori, a noi spetterebbe il 10% del ricavato sui ticket dei nostri tifosi. Sono danni continui per noi e faremo il possibile per risolvere questo problema. Ci sono altri lavori, inoltre, da portare a termine al Lamberti, come i bagni da ristrutturare. Per il settore giovanile, con la riforma Zola, occorre sicuramente investire: è una delle priorità, i giovani devono giocare, ma sempre in base alla meritocrazia.»