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Gregucci: “Salernitana società ambiziosa. L’U21 italiana uno step importante”

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Angelo Adamo Gregucci, intervistato ai nostri microfoni, ha parlato dell’attuale situazione della Salernitana e del calcio italiano

Gregucci, tra Salerno e la nazionale

Pochi giri di parole e tanta, tanta voglia di dire la sua. Questo è Gregucci, che ai nostri microfoni ha raccontato quello che vede da esterno, nonostante l’evidente coinvolgimento emotivo, a Salerno. Non solo, però, c’è stato anche modo di dialogare sulla situazione della nazionale italiana e del calcio italiano in generale con qualche parola anche sulla Premier League.


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“Salerno vive per il calcio”

Nessun dubbio sui granata, visto che il cammino della squadra “è in linea con i suoi programmi e la Salernitana ha una società ambiziosa. Ha cambiato guida tecnica, ma quella di Nicola portava la nave in porto. Questo è un progetto leggermente differente, un profilo che ha bisogno di tempo (Paulo Sousa, ndr) e sta cercando un’evoluzione importante. Dove può arrivare non lo so, ma di sicuro è una squadra solida e che sta cercando di mettere dei principi di gioco nuovi. Bisogna dargli tempo, la società quando costruirà un proprio centro sportivo darà un senso di appartenenza ai propri giovani. Salerno ha una passione calcistica fuori dalla norma, in Italia. La città vive per la squadra, io lo sognavo da tanti anni quello che stanno vivendo, nelle mie venute a Salerno, e se tutto ciò avviene penso possa consolidarsi nella massima serie“.

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© Il Foglio

“Commisso sta dando certezze”

Con Gregucci abbiamo avuto modo di chiacchierare anche sul calcio estero, visto che nella sua lunga carriera ha potuto vivere anche quello inglese. Ecco cosa ha detto: “La Premier League è attualmente invasa dalle risorse. Tutti i più ricchi al mondo ambiscono ad un club inglese, io aggiungo nella fattispecie londinese. Al netto delle grandi squadre storiche come Liverpool e Manchester, penso che Londra sia la più appetibile. I più ricchi al mondo hanno deciso di fare degli investimenti, perché sono avanti in strutture e nel marchio. Io ho imparato, tanto tempo fa, che più investi più guadagni”.

Poi qualche parola anche sul nostro paese: “L‘Italia in questo momento non ha quel prodotto, quindi ce lo togliamo questo problema. Vivendo il presente, noi siamo ambiti dai fondi americani. Abbiamo carenza di struttura: anche perché poi, io che non capisco di economia, un fondo ti prende a 100? A 110 ti vende. Vedono quel market e quel target commerciale dove puoi prenderti qualcosa. In Italia bisogna comunque ricordarsi che è sempre complicato prendere qualcosa (tra permessi e tante altre cose). È complicato andare a sviluppare qualcosa, al momento”.

Però, qualcuno potrebbe esserci di così coraggioso: “Secondo me, uno che ha la volontà è Commisso. Ha investito tanto e sta facendo un centro sportivo meraviglioso. Lì avrà la sua casa e i suoi giovani. Di sicuro i fiorentini avranno una certezza e rimarrà a patrimonio della Fiorentina. Una cosa sull’Inghilterra voglio dirla: i settori giovanili sono in netta crescita. Un chiaro esempio è l’Arsenal, che sta contraddicendo la cultura del ricco nonostante lo siano: tanti giovani fatti in casa e sono primi in classifica“.

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Angelo Gregucci | ph: web

Fate crescere i giovani

Chiaro come sia complicato rinascere per la nazionale, specialmente se non si da il tempo ai giovani di crescere. Abbiamo chiesto a Gregucci da quali giocatori dovrebbe ripartire la nazionale e lui ci ha detto: “Dico l’Under 21 e sui giovani non puoi sbagliare. Si torna sempre sul discorso dell’Inghilterra e lo hanno dimostrato vincendo il campionato del mondo U20 nel 2017. Negli ultimi cinque anni hanno costruito delle nazionali sempre più competitive e lavorano tantissimo sui giovani inglesi. Hanno un vantaggio: la multirazzialità. Presto accadrà anche in Italia. Guardiamo a nazionali come Belgio e Svizzera. Non mi sembra ci siano tutti nomi provenienti da quelle nazionalità, non mi sembra che il 30/40 % siano nomi fiamminghi o elvetici. Da sempre l’uomo si muove ed è inevitabile accada e, secondo me, anche noi non potremo sottrarci“.

Poi termina parlando di Under 21 e del caso Zaniolo: “Tutto poi torna sul dire che dovremmo puntare sui giovani dell’Under 21. Molti dicono che dovremmo puntare direttamente su Fagioli, ma la logica non dice questo. La logica dice che siamo in continua progressione, quando arrivi in nazionale maggiore devi avere un percorso di Under 21 perché arriverai con un senso di appartenenza che è già forte e arriverai maturo. Ti faccio l’esempio di Zaniolo: zero presenze in Serie A e convocato in nazionale, ora la sua carriera sta andando in retromarcia. L’Under 21 è uno step fondamentale“.

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