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Uliano: “Col Messina sarà una battaglia. Cavese? Mi piacerebbe affrontarli in Serie C”

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La Gelbison si aggrappa all’ultimo treno chiamato ‘play-out’. Sulla strada dei cilentani si è imbattuto il Messina di Oliver Kragl, desideroso di strappare l’ultimo biglietto per rimanere nella terza serie professionistica italiana.

L’intervista a Uliano, giocatore della Gelbison

La nostra redazione ha avuto il piacere intervistare il capitano della squadra di Vallo della Lucania, Francesco Uliano. Giocatore carismatico e legato fortemente ai colori rossoblù, il nativo di Mugnano di Napoli ha commentato il percorso dei cilentani, invitando la squadra a compiere un ultimo sforzo per raggiungere l’obiettivo comune: la salvezza.


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Una stagione di alti e bassi terminata con un verdetto ‘amaro’. Considerando una prima parte di stagione sopra le aspettative, cosa pensi abbia determinato il successivo calo di rendimento?

«Difficile capire quale sia stato il motivo del calo di rendimento: ci sono tante varianti nel calcio. Per una neopromossa poter lottare ancora per la salvezza in categoria non è un aspetto così negativo. Abbiamo quest’ultima possibilità che dovremo giocarci nel miglior modo possibile. Di solito quando ci sono tanti cambi d’allenatore in panchina le colpe non sono sempre riconducibili ai giocatori o all’allenatore stesso. Onestamente, non è stato facile cambiare così tanto a corso d’opera. Abbiamo avuto delle difficoltà, come è normale che sia, essendo il primo anno di Serie C. L’inizio di stagione è stato positivo, poi abbiamo avuto una serie di alti e bassi che, non nego, ci hanno fatto preoccupare. Ma ora dobbiamo pensare alle prossime due gare dove ci giocheremo la stagione intera».

In ogni match la tua caparbietà messa in campo è ben visibile all’occhio di tutti. Un atteggiamento che può essere visto come esempio da parte del gruppo. Pensi che questo tipo di atteggiamento possa essere una chiave decisiva in ottica salvezza?

«L’atteggiamento deve essere sicuramente questo, un atteggiamento propositivo. Dobbiamo essere affamati, convinti delle nostre qualità. Dovrà essere una battaglia agonistica. Io, dal mio canto, cerco sempre di dare l’esempio ogni domenica e spero di aver inculcato qualcosa anche ai miei compagni di squadra, trovandomi qui da sei anni e dimostrando costantemente di tenere a questa maglia, a questa città».

Da capitano della squadra, durante gli allenamenti e anche fuori dal campo, quali sono i suggerimenti e, magari, gli accorgimenti che consigli di mettere in pratica ai tuoi compagni di squadra in vista della prossima doppia sfida?

«Nella mia carriera ho affrontato due play-out di Serie C, entrambi vinti. Non c’è due senza tre (ride, ndr). Posso suggerire ai miei compagni di rimanere tranquilli e sereni, di giocare come sanno. La nostra squadra è fatta prima di uomini e poi di calciatori. Dobbiamo andare in campo con la determinazione giusta e con la voglia di vincere la partita. Allo stesso tempo, però, non dovremo strafare. Bisognerà essere equilibrati in campo e fare le giuste scelte. Dovremo avere la fame di vincere contro una squadra, come il Messina, dal blasone importante. Al ritorno, infatti, ci aspetterà un campo difficile».

Hai militato in passato nella Cavese, squadra ai vertici della Serie D. Cosa pensi della loro stagione e che ricordo hai delle tue annate in maglia biancoblù?

«La Cavese è una piazza importante. Anche quest’anno sta disputando un campionato difficile come quello del girone H. Per me, hanno fatto molto bene finora. Purtroppo queste due sconfitte consecutive hanno fatto sì che il Brindisi li raggiungesse in testa. Vedendo gli episodi di domenica scorsa, credo che non meritassero di perdere. Ma questo è il calcio. Auguro loro di salire poiché meritano categorie superiori. Domenica dovrà affrontare un avversario molto ostico come la Nocerina, bisognosa di punti salvezza. Mi piacerebbe riaffrontarli in Serie C? Assolutamente, fa sempre piacere giocare contro una ex squadra, a prescindere da ciò che hai lasciato».

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Elio Granito
Elio Granito
Sono un ragazzo di 28 anni, laureato in “Scienze delle attività motorie, sportive e dell’educazione psicomotoria”, prossimo a conseguire il secondo titolo, quello specialistico. Creativo, perfezionista, ambizioso. Mi ritengo una persona educata, sensibile, assertiva e altruista. Aspetti risultati sinora determinanti nelle varie relazioni avute all'interno del mondo del giornalismo, con diverse figure di rilievo, e, soprattutto, per comprendere il reale valore, la potenza e il dono di ogni singola parola. Amo il giornalismo pulito, che ha necessità di essere raccontato. Generalmente parlo di calcio, ma ho piacere di spaziare su più fronti. Il mio desidero più grande resta quello di migliorare le mie capacità puntando all’eccellenza. Basi solide, pragmatismo e pensiero creativo: sono le peculiarità sviluppate principalmente in questi anni in cui ho compreso l'amore e la passione per la divulgazione di pensieri, messaggi e valori positivi, utilizzando come strumento lo sport e la mia "penna".

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