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Edoardo Artistico: “Arechi vantaggio non da poco. Bisogna lavorare sull’aspetto mentale”

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In esclusiva ai microfoni di SalernoSport24 è intervenuto Edoardo “Ciccio” Artistico, ex della Salernitana e del Monza, prossimo avversario dei granata. Ecco le sue parole.

Edoardo Artistico: “Con il Monza ultima spiaggia”

Un importante passato granata per un attaccante che resta indimenticabile per i tifosi: si tratta di Edoardo Artistico, detto “Ciccio”. Artistico sbarcò a Salerno durante la finestra del mercato invernale nel dicembre del 1996, e legò il suo nome alla Bersagliera conquistando – come uno dei protagonisti – la promozione in Serie A vincendo il campionato di B 1997-1998 sotto la guida di Delio Rossi. Formò una  grande coppia offensiva con Marco Di Vaio, segnando 12 reti in 30 presenze quell’anno.

La sua esperienza al Monza risale, invece, a qualche anno prima, di preciso nelle stagioni 1992-1993 e 1993-1994. Con i brianzoli fece il suo esordio in Serie B. Collezionò, in totale, 58 presenze che furono condite da 13 marcature, contribuendo enormemente alla salvezza della squadra nel campionato ’92-’93.

Proprio in occasione del match di sabato tra Salernitana e Monza, SalernoSport24 ha avuto il piacere di intervistare “Ciccio”, che ha parlato anche del periodo tutt’altro che facile del Cavalluccio.


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Come si riparte dopo una batosta come quella subita con l’Inter?

«Bisogna lavorare soprattutto sul punto di vista mentale. L’approccio giusto alle partite, specialmente in Serie A, è fondamentale. Poi quando giochi contro queste squadre, se cali l’attenzione anche solo per un secondo prendi l’imbarcata e così è stato. È logico che qualche risultato positivo aiuterebbe, sarebbe fondamentale in questo momento: la squadra sembra spaesata, sfiduciata… La vedo veramente dura. Però se arrivasse una vittoria anche durante la settimana si potrebbe lavorare meglio per continuare su quella scia e cercare di fare altri risultati positivi. In questo momento non è facile».

La fiducia dei tifosi è venuta meno. Pensa che il cambio di panchina possa scuotere la squadra?

«La salvezza è sempre raggiungibile fino a quando la matematica non ti condanna. Due anni fa con Nicola… (ride, ndr) non ci speravamo più di tanto, poi è successo quello che è successo. Logicamente la situazione, al di là dei risultati, è difficile. Il cambio di allenatore, almeno a livello mentale, deve dare una scossa ai giocatori. Anche chi ha giocato sempre si sente magari un po’ più in bilico: ogni giocatore, in questo momento, deve dare qualcosina in più».

Il Monza viene da una grande vittoria contro il Milan. Come vede la prossima partita?

«Per la Salernitana potrebbe essere l’ultima spiaggia. Si gioca la partita in casa… Il Monza è avvantaggiato in questo momento: arriverà all’Arechi mentalmente più tranquillo e libero. La Salernitana, d’altro canto, dovrà giocare la partita della vita, nel senso che se non vince diventerà quasi impossibile salvarsi. Quale occasione migliore per ritrovare i tre punti? L’Arechi, tra l’altro, è un vantaggio non da poco. Questa partita sarà sicuramente molto più importante e fondamentale per la Salernitana».

L’uomo da tenere d’occhio è Colpani…

«Sta facendo bene. Aveva iniziato benissimo, poi ha avuto un calo che, secondo me, è normale perché è giovane. In Serie A bisogna stare sempre al top. Però sta ri-uscendo fuori, è anche stato convocato in Nazionale. È in un momento in cui deve continuare a dimostrare quello che sta facendo. Sotto certi aspetti è una sorpresa, ma credo che sia un giocatore completo e quindi spero abbia la possibilità di giocare anche in una big. Può farlo tranquillamente».

Qual è il giocatore al quale la squadra può aggrapparsi in questo finale complicato?

«Purtroppo viene a mancare il giocatore più importante. Un Dia in queste condizioni mentali ti fa giocare con un uomo in meno. È un giocatore importante che se avesse giocato con la testa giusta avrebbe potuto ripetere i numeri dello scorso campionato. All’inizio della stagione non voleva rimanere e non andava trattenuto. La Salernitana lì ha sbagliato a non cederlo. Ti mancano i gol di un giocatore come lui e diventa dura: per salvarti hai bisogno di un giocatore da almeno 14-15 gol, con qualche centrocampista che ne fa altri 4-5. In quel caso te la giocheresti, ma così la vedo dura. Mi dispiace tantissimo perché per me Salerno ha rappresentato tutto. Vedere la Salernitana in queste condizioni, a soffrire così in questo momento, mi fa un gran dispiacere».

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