Una bella sfida dopo cinque stagioni spese tra Forlì e Cesena: il nuovo allenatore della Virtus Arechi Salerno, Giampaolo Di Lorenzo, ha commentato la prima parte del precampionato in esclusiva per SalernoSport24.
Di Lorenzo in esclusiva: “Virtus Arechi, prima la difesa”
Una promozione in B1 con la Mach20 Potenza e la propensione a lavorare bene con i giovani: i punti di forza del nuovo coach della Virtus Arechi Salerno, Giampaolo Di Lorenzo, che ha rilasciato un’intervista esclusiva al nostro giornale on-line.
Quali impressioni ha ricavato dopo i primi 8 giorni di lavoro con la squadra?
«Devo dire che la partenza è stata davvero super: i ragazzi si sono presentati in ottime condizioni di forma e hanno tutti dato la loro disponibilità a lavorare. In questo primo scorcio della stagione abbiamo piantato un seme. Se le radici saranno profonde, questo dipenderà dalla condizione fisica e dall’atteggiamento dei giocatori, oltre che dalla familiarità con la mia cultura della pallacanestro».
Quali frutti si aspetta dalle amichevoli di preparazione all’esordio in Supercoppa?
«Questi test possono fornire solo indicazioni di massima sulle caratteristiche dei giocatori. Piuttosto, credo che queste partite siano importanti per capire se le nuove idee di gioco siano state assimilate e per immergerci nell’atmosfera del campionato. Proprio per questo, abbiamo deciso di misurarci con due avversarie di spessore come San Severo e Sant’Antimo».
Cosa si aspetta di vedere tra 40 giorni, quando la sua squadra giocherà la prima gara di campionato a Ruvo di Puglia?
«Prima di tutto, dobbiamo farci trovare pronti, a maggior ragione contro squadre come Ruvo e Taranto. Le prime partite della nuova stagione non possono essere una pietra di paragone affidabile, perché il processo di crescita è diverso per ciascuna squadra. Mi aspetto di vedere un gioco dinamico, aggressivo e intenso, che richiede la massima lucidità per 40′».
Cosa dovranno temere le avversarie che incrocerete nel girone D?
«Considerate le qualità dei singoli, vedrete una squadra che difenderà sui 28 metri e metterà le mani addosso per conquistare ogni pallone. D’altro canto, dobbiamo lavorare ancora molto per migliorare in attacco: ci sono tanti accorgimenti da fare, se non altro perché questi giocatori devono adattarsi a un sistema completamente nuovo».
A suo giudizio, quali possono essere le chiavi (non solo dal punto di vista tecnico) per stare al vertice quando la stagione entrerà nel vivo?
«Da una parte la qualità del lavoro, garantita dallo staff e dalla società; dall’altra la volontà di costruire un progetto sul lungo periodo, senza tuttavia perdere di vista l’obiettivo di fare bene già in questa stagione, tant’è che ho voluto firmare un contratto per un solo anno. La società mi ha chiesto di fare un campionato divertente e – si sa – il divertimento è dato principalmente dalle vittorie».