Il trasloco della Final Eight di Coppa Italia di Serie A2 da La Spezia a Battipaglia sta agitando in questi giorni le acque del basket femminile.
La Coppa Italia di Serie A2 femminile a Battipaglia
L’assegnazione della prossima Coppa Italia di Serie A2 femminile è al centro di una disputa tra la Lega Basket femminile, la Cestistica Spezzina e la OMEPS Battipaglia, investita in corsa dell’organizzazione dell’evento.
I fatti, prima di tutto: il 10 gennaio, il presidente della LBF Massimo Protani comunica ai dirigenti della Cestistica Spezzina che la società ligure ospiterà la manifestazione tricolore, in calendario dal 3 al 5 marzo. La dirigenza prende subito contatto con l’amministrazione comunale e la Regione per allestire l’evento nei minimi dettagli.
Tre settimane dopo, però, arriva la retromarcia della Lega Basket: la Final Eight non si giocherà più a La Spezia, bensì a Battipaglia. La comprensibile soddisfazione del presidente Rossini si scontra con il non meno giustificato dispiacere del numero 1 della Spezzina, Antonio Armani, per l’imprevisto cambio di sede.
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Lo scontro tra Armani e Protani
A questo punto, la Spezzina pubblica un’accorata nota stampa alla quale sono allegate le due lettere inviate dal bureau della Lega femminile, annunciando l’intenzione di chiedere i danni per il torto subito, dal momento che i dirigenti avevano già mobilitato gli alberghi della città per ospitare le delegazioni delle altre 7 partecipanti.
In tutta risposta, Protani controbatte con una singolare (e intempestiva) dichiarazione al quotidiano genovese «Il Secolo XIX»:
«La revoca dell’assegnazione […] è giustificata da motivi legati al regolamento associativo. Non c’erano più i presupposti regolamentari perché la Cestistica potesse organizzare l’evento. Per tali motivi, il Consiglio direttivo ha deciso di assegnare la Final Eight a una società del Sud Italia con l’obiettivo di spronare l’intero movimento, vista la moria (sic) di associate nel Meridione».
Che la situazione del basket femminile al Sud sia piuttosto critica è un dato di fatto innegabile. Da questo punto di vista, assegnare la Final Eight a una società di tradizione come la OMEPS Battipaglia è un segnale senz’altro incoraggiante. Tuttavia, tempi e modalità di questa decisione sollevano dubbi e perplessità del tutto legittimi.
L’intera vicenda suggerisce infine una constatazione persino ovvia nella sua semplicità: se l’altra metà della nostra pallacanestro riesce a fare notizia soltanto in questo modo, la strada per uscire dalle posizioni di retroguardia dello sport italiano sarà ancora più lunga e tortuosa.