Ciro Immobile è sicuramente il giocatore più rappresentativo della Lazio. L’attaccante torrese è infatti recordman di reti realizzate in biancoceleste (165) davanti a Silvio Piola (149) e Beppe Signori (127). Con l’assenza di Luis Alberto sarà lui il pericolo numero 1 per Fazio e compagni sabato allo stadio “Arechi”.
Immobile, dalle giovanili in granata alla Lazio
La carriera di Ciro Immobile inizia in Campania con esperienze prima alla scuola calcio Maria Rosa e poi proprio alla Salernitana. L’ex DS Enrico Coscia lo porta nelle giovanili granata, dove Ciro figura anche bene, ma alla fine la dirigenza del patron Nello Aliberti decide di scartare il giovane torrese. Immobile finisce quindi dapprima al Sorrento e poi alla Juventus, dove colleziona solo 3 presenze in 2 stagioni. La carriera di Ciro non spicca: in due anni tra Siena Grosseto colleziona solo due reti. La grande occasione, però, arriva col Pescara di Zdenek Zeman. Nella stagione 2011-2012 è artefice, insieme a Lorenzo Insigne e Marco Verratti, della promozione in A del “Delfino” sotto la guida del Boemo. In biancoazzurro, Immobile metterà a segno 28 reti in 37 partite. Le porte della Serie A si aprono dapprima col Genoa (33 presenze, 5 gol) e poi col Torino (33 presenze, 22 gol). La grande occasione è il Borussia Dortmund di Jürgen Klopp dove, però, delude. Anche l’anno dopo a Siviglia non va meglio, con 2 gol in 8 gare. Dopo una breve parentesi al Torino, con soli 5 gol realizzati, Ciro approda finalmente alla Lazio.
Capitano e recordman della Lazio
Con l’approdo a Roma, Ciro vive finalmente la sua consacrazione. Arriva sotto la guida di Simone Inzaghi, appena rientrato dall’approdo fantasma in quel di Salerno. Con il tecnico piacentino, Immobile fa la prima punta nel 3-5-2, riuscendo a totalizzare il record di gol messi a segno nella stagione 2019-2020 (36 gol, come Higuain detentore del titolo). Dopo l’addio di Inzaghi, Ciro funge da terminale nel tridente di Maurizio Sarri, con il quale l’intesa è massima. Ultimamente Immobile ha un po’ calato il suo rendimento a causa degli infortuni, ma resta sempre il calciatore più pericoloso della Lazio. Contro i granata sempre a segno, tranne nella gara di andata dello scorso anno dove, però, era assente. Insomma, una bella grana per la retroguardia di “Superpippo”.