Un’altra pagina triste per lo sport salernitano: Campolongo Salerno al palo per un guasto all’impianto elettrico del PalaTulimieri e al sistema di riscaldamento. I granata a rischio esclusione dalla Serie A2?
Campolongo Salerno senza il suo palasport
Pattini e bastoni nell’armadietto, in attesa di un intervento che possa riaccendere le luci e l’impianto di riscaldamento del PalaTulimieri: la Campolongo Salerno dovrà attendere tempi migliori per ritornare in pista. Sempre che questa non resti solo un’ipotesi.
Sì, perché la società del presidente Giuseppe Giudice non sa quando e come potrà tornare nell’impianto che ospita da decenni le attività agonistiche della Roller. Stop alle gare di campionato, almeno per il momento: i granata hanno ottenuto dalla Federazione italiana sport rotellistici il rinvio al 22 marzo della sfida-salvezza contro il Versilia Hockey Forte e il posticipo al 28 febbraio della trasferta a Matera.
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Lo slittamento di questa gara – sommato all’ipotesi che la gara del prossimo 2 marzo con la Blue Factor Castiglione si possa giocare in casa dei toscani – potrà magari attenuare le difficoltà del momento, ma non rassicura affatto la Campolongo. Che, a questo punto, deve guardarsi attorno: migrare a centinaia di chilometri da casa (Matera, Giovinazzo e Molfetta le possibili mete) è una soluzione anch’essa precaria.
Dunque, che fare? La parola passa al Comune, che è anche proprietario dell’impianto di via Salvador Allende. Al di là delle promesse, però, c’è un dato di fatto che nessuno può più ignorare: il PalaTulimieri – così come gran parte delle strutture cittadine – è semplicemente inadeguato alle esigenze dello sport contemporaneo.
Il malfunzionamento delle docce e il black out dell’impianto elettrico – scaturito dalle piogge che si sono abbattute su Salerno a metà della scorsa settimana – sono infatti gli ultimi segni dell’ormai irreversibile declino di un impianto che, oltretutto, potrebbe essere abbattuto per lasciare posto allo stadio temporaneo della Salernitana (anche se il club non ha mai ricevuto comunicazioni ufficiali in merito dall’amministrazione comunale).
Giudice: “Rischiamo l’esclusione dalla A2”
Una cortina fitta fitta di ipotesi, progetti (e toppe talora peggiori del buco), ma nessuna risposta concreta: un copione già visto più volte in una città che, in anni non troppo lontani, esibiva con orgoglio la sua vocazione «europea». Fatto sta che una società di grande tradizione, con più di 200 atleti che praticano non solo l’hockey su pista, ma anche il pattinaggio artistico e il pattinaggio a rotelle, rischia l’estinzione.
Almeno questa volta, ci auguriamo che il grido d’allarme lanciato in diretta radiofonica da Giudice («Non so se potremo ottenere ulteriori rinvii delle nostre partite: in caso contrario, rischieremmo seriamente l’esclusione dal campionato di A2») non resti inascoltato. I precedenti, però, non sono poi tanto incoraggianti: la situazione critica della piscina “Vitale” ne è l’esempio più lampante.