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A Scafati brilla la stella di Alessandro Gentile. L’intervista in esclusiva

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Protagonista indiscusso dello Scafati Basket di quest’anno, Alessandro Gentile è tra i cestisti più in forma del momento. L’intervista in esclusiva di SalernoSport24.

Scafati Basket ha trovato la sua arma segreta

Arrivato in città come punta di diamante della campagna acquisti, Alessandro Gentile ha conquistato il cuore dei tifosi con delle prestazioni da MVP. A dicembre è stato eletto miglior giocatore della LBA. È chiaro che l’asse Maddaloni-Scafati funziona, e anche bene. Abbiamo intervistato la guardia trentunenne con tutta la curiosità nello scoprire i segreti di questa rinascita.

Quando sei stato annunciato a Scafati, i tifosi erano in visibilio. Sei stato acclamato da stella del basket italiano. Quali sono sono state le tue prime sensazioni?

«È stato tutto molto positivo. Sicuramente, dopo una vita a girare un po’ (ho lasciato casa a 14/15 anni), avere la possibilità di giocare vicino alla mia famiglia, avere i miei genitori alle partite, viverli nella quotidianità, è una cosa molto bella. Chiaramente, sono grato al patron Longobardi che mi ha dato questa chance importante dopo la scorsa stagione, in cui ho dovuto recuperare da un brutto infortunio. Credo che abbiamo tutte le carte in regola per toglierci delle belle soddisfazioni.

In merito ai tifosi, noi campani siamo molto passionali ed è una cosa che si nota. Per noi,  il tifo è fondamentale e vogliamo sfruttare al massimo questo fattore per poter vincere più partite in casa».

L’avventura con Sacripanti si è conclusa, ma siete stati insieme quasi sei mesi. Cosa ti ha lasciato un allenatore del suo calibro, sia da un punto di vista tattico sia umano?

«Ovviamente ci è dispiaciuto molto vederlo lasciare la squadra, ma la salute viene prima di qualsiasi cosa. È un allenatore con grande esperienza, che dà grande fiducia ai suoi giocatori e che ho già avuto modo di incontrare con la nazionale giovanile un po’ di anni fa. La cosa importante è che si sia ripreso, e sono sicuro che avrà ancora tanti anni di carriera davanti».

Con Boniciolli sei esploso. Anche lui sembra aver notato il tuo periodo di forma, elogiandoti a ogni conferenza stampa. Cosa è cambiato, dal tuo punto di vista, sotto la sua guida?

«Il coach è arrivato dopo quattro sconfitte di fila, in un periodo complicato per noi. In passato abbiamo già avuto la possibilità di lavorare insieme, in particolare l’anno scorso a Udine. È un allenatore che dà tanto dal punto di vista emotivo, e sta dando un impatto molto molto forte a tutto l’ambiente. Credo abbia dimostrato grande personalità, emotività e coinvolgimento. Questo ci ha aiutato ad ottenere tre vittorie consecutive.

In merito al mio stato di forma, diciamo che adesso mi viene chiesto di coinvolgere un po’ più gli altri, di impostare il gioco anche per gli altri. Ed è una cosa che mi piace molto fare. Sono fortunato ad avere intorno un gruppo di giocatori molto talentuoso. Quest’anno abbiamo dimostrato più volte che il nostro attacco può essere molto pericoloso per tutte le squadre del campionato. Sono felice di portare il mio contributo».

Durante uno degli ultimi pre-partita, Gamble ha detto che il nuovo obiettivo dello Scafati sono i play-off. Cosa manca alla squadra – se manca qualcosa – per raggiungere questo traguardo?

«Abbiamo grande grande talento. Credo che abbiamo fatto un girone d’andata nella sufficienza. Secondo me, abbiamo sprecato delle occasioni per poterci qualificare anche alle Finals, quindi essere già nelle migliori otto. Sicuramente i playoff sono un obiettivo raggiungibile. Starà a noi essere un po’ più cinici e scaltri, e cercare di non dilapidare dei vantaggi come abbiamo fatto tante volte quest’anno. Penso a Cremona, Varese e Sassari che sono state tre sconfitte in cui avevamo vantaggi, anche in doppia cifra, e in cui non siamo stati bravi a gestire tutti i 40 minuti».

E invece qual è il tuo prossimo obiettivo personale da raggiungere?

«Gli obiettivi personali vanno di pari passo con quelli della squadra. In uno sport di squadra, la prestazione individuale è molto meno importante rispetto al risultato del gruppo. Quindi il nostro obiettivo, parlo anche un po’ per gli altri, è quello di portare questa squadra innanzitutto ad una salvezza tranquilla. Raggiungere i playoff sarebbe un risultato storico per una città così piccola e per un patron così innamorato di questa squadra».

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