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Agostino Di Bartolomei e il suo ambizioso progetto della scuola calcio

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Proprio nella settimana del compleanno di Agostino Di Bartolomei abbiamo raccolto alcune informazioni sul progetto della scuola calcio fondata dall’ex Roma.

Il leader “silenzioso”, la carriera di Agostino Di Bartolomei

Agostino Di Bartolomei, soprannominato “Ago”, fu uno dei centrocampisti italiani di maggior spessore degli anni 80′. Nato all’ombra del Colosseo, nel corso della sua carriera ha vestito le maglie di Roma, Vicenza, Milan, Cesena e Salernitana. Con i giallorossi vinse uno scudetto al termine della stagione 1982-83. Mentre l’anno successivo raggiunse la prima e unica finale di Coppa dei Campioni giocata dalla compagine capitolina.

Negli ultimi anni della sua carriera vestì anche la maglia della Salernitana. In sole due stagioni Di Bartolomei riuscì ad entrare nel cuore dei tifosi granata per la grande professionalità mostrata sia in campo che fuori. Furono ben 56 le presenze con la casacca della Bersagliera, condite da sedici gol. Inoltre, nel 1990 fu uno dei protagonisti del ritorno della Salernitana in Serie B. Dopo il ritiro dal calcio giocato si trasferì a Castellabate, città d’origine della moglie.

L’ambizioso progetto della scuola calcio di Agostino Di Bartolomei

L’indimenticato Agostino di Bartolomei passò gli ultimi anni della sua vita a Castellabate dove decise di fondare una scuola calcio. Grazie alle testimonianze di Sergio Rodio, padre di Gianmarco Rodio (ex calciatore della Salernitana), abbiamo raccolto delle importanti informazioni in merito a questo progetto. “Ago” decise di intraprendere questo percorso per trasmettere ai più giovani i veri valori del calcio.

In poco tempo la sua scuola calcio riscosse moltissimo successo tanto da riuscire ad avere alcune sedi in altre città, in particolare a Poggiomarino e Sala Consilina. Il progetto che Di Bartolomei aveva in mente era sicuramente molto ambizioso. Difatti, l’obiettivo principale era quello di creare una sorta di Academy dove i ragazzi avrebbero avuto anche l’opportunità di studiare oltre che di allenarsi.

Dopo la morte del centrocampista fu sua moglie, Marisa De Santis, a portare avanti il progetto. Negli anni sono state tante le soddisfazioni raggiunte da questa società, che ha partecipato anche ad alcuni tornei giovanili direttamente al centro sportivo di Trigoria.


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