La nostra esclusiva intervista a David Di Michele, doppio ex attaccante di Salernitana e Reggina che si sfideranno nel prossimo turno di Serie B.
Di Michele: “La Salernitana se la giocherà fino alla fine”
David Di Michele è un ex attaccante italiano, attuale allenatore delle giovanili del Frosinone. Tra le squadre in cui ha militato ha lasciato il segno soprattutto in: Salernitana, Udinese, Reggina, Palermo, Torino e Lecce, senza dimenticare le sei presenze in nazionale e l’esperienza in Premier League con il West Ham. Con la maglia dell’Udinese ha anche giocato in Champions ed Europa League. Salerno rappresenta nella sua carriera un vero e proprio trampolino di lancio, la tifoseria lo rinominerà Re David.
La Salernitana è terza in classifica ed è stata per diverse giornate capolista
«Ad inizio stagione c’era molto entusiasmo. Hanno creato una squadra fatta di giocatori importanti e scommesse, ed anche in questo mercato si stanno rinforzando. Di certo nessuno se l’aspettava da capolista, ma se la giocherà fino alla fine».
Cos’è mancato nell’anno in Serie A per salvarvi?
«È stato un anno importante per tutti: dai tifosi a noi calciatori. C’è sicuramente il rammarico per com’è finita. Sapevamo che non sarebbe stata una salvezza tranquilla dato il livello delle altre squadre. Oddo ci portò la voglia di giocarcela fino all’ultima partita. Contro il Piacenza la decise il loro portiere, potevamo stravincerla. Fu una giornata tragica».
Nel 2005-2006 è entrato nel giro della Nazionale, ma non è stato convocato per il Mondiale
«Sicuramente c’è il rammarico per non essere riuscito ad essere nella spedizione mondiale. Per colpa sia mia che di altri, ho perso sei mesi in quell’anno e sono uscito dai 30 che si sono giocati la convocazione. Sicuramente potevo giocarmi un posto, purtroppo non giocai con continuità e all’altezza delle passate stagioni».
Come valuta la stagione della Reggina finora?
«Dispiace vedere una squadra gloriosa come la Reggina così in basso in classifica. Ha cambiato allenatore e ci vuole un po’ di tempo per incalanare. Contro la Salernitana sicuramente sarà comunque una bella partita».
L’Arechi in che posizione si colloca nella classifica degli stadi in cui ha giocato?
«Sicuramente tra i primi cinque. Mi tremavano le gambe quando vidi i 40mila della prima di campionato contro il Milan. Però allo stesso tempo il pubblico ti dà la carica, e io ne avevo bisogno. Ma ci sono alcuni giocatori fanno meglio senza tifo, si tratta di personalità».