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Xavier Jacobelli: “Argentina favorita per la vittoria del Mondiale. Iervolino ha le idee chiare”

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La redazione di SalernoSport24 ha avuto il piacere di intervistare Xavier Jacobelli, noto giornalista e rinomato opinionista sportivo, il quale ha parlato dei temi più caldi del momento.

La carriera giornalistica di Xavier Jacobelli

La carriera del noto giornalista bergamasco inizia proprio nella sua città. Dopo aver collaborato con alcuni giornali lombardi, Jacobelli approda prima alla Gazzetta dello Sport e poi al Corriere dello Sport-Stadio.

Nel 2006 inizia anche la sua carriera da opinionista sportivo, attualmente collabora con RaiSport ed è regolarmente ospite a Pomeriggio Mondiale, Mattina Mondiale, Notti Mondiali. Inoltre, la sua carriera giornalistica è stata arricchita da moltissimi premi tra cui il Premio Nazionale Italian Sport Awards 2014 quale “miglior direttore di testata sportiva” e Premio Nazionale Italian Sport Awards 2010 quale “miglior giornalista sportivo dell’anno”.


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Nonostante il campionato di Serie A non sia ancora giunto al giro di boa si può già fare un piccolo bilancio, per lei chi ha sorpreso e chi ha realmente deluso le aspettative?

«Io partirei dal Napoli perché è andato oltre le più rosee aspettative. Va preso in considerazione il fatto che all’inizio di luglio si sono registrate le partenze di elementi del calibro di Koulibaly, Ospina e Mertens. Gli arrivi hanno consentito a Spalletti di costruire una squadra competitiva che fin qui ha dominato in campionato e in Champions League.

Ora il Napoli vanta otto punti di vantaggio sulla seconda e dieci sulla terza, dunque alla ripartenza del campionato sarà più che mai padrona del proprio destino. Invece, credo che il Milan abbia retto l’urto mentre la Juventus ha pagato caro l’infelice partenza stagionale ma nelle ultime settimane prima della sosta è risalita in classifica.

Da gennaio in poi registreremo un campionato dove tutte cercheranno di rosicchiare punti al Napoli che è più che mai favorito per lo Scudetto».

In ottica Salernitana, Iervolino è considerato un vero e proprio innovatore nel mondo del calcio. Qual è il suo pensiero circa il presidente della Salernitana?

«Intanto va sottolineato il fatto che tra poco compirà un anno alla guida dei granata perché Iervolino salvò la Salernitana proprio sul filo di lana. Il suo intervento è stato importante così come è stato importante affidarsi a Sabatini per il mercato e a Nicola per la guida tecnica della squadra.

Iervolino inoltre ha dimostrato di avere le idee chiare anche all’inizio di questa stagione sportiva. Vorrei ricordare che la Salernitana dopo le prime 15 è dodicesima in classifica nonostante l’obiettivo primario sia la salvezza. Ancora una volta spiccano i meriti di Nicola sul campo e di Iervolino per quanto riguarda l’organizzazione societaria».

Negli ultimi giorni il calcio italiano e internazionale è scosso dalla bufera Juventus. Nel 2022 i principali scandali nel calcio continuano a riguardare il campionato italiano. Altrove si ripartirebbe da zero, perché in Italia no?

«Questa inchiesta ha il grande merito di aver puntato i riflettori sui bilanci delle squadre. L’inchiesta Prisma parte da Torino ma siccome i giocatori non si acquistano e cedono con una sola società in ballo è evidente che ci saranno ulteriori accertamenti.

In questi anni la pandemia ha acuito i problemi e ha pesato notevolmente sui bilanci delle società ma la situazione di crisi è antecedente alla pandemia stessa. Più in generale se pensiamo all’indebitamento complessivo dei club capiamo come debba tornare a prendere il sopravvento una sagace gestione dei bilanci, la valorizzazione dei settori giovanili e la adozione delle seconde squadre. Infatti, proprio la Juventus ha tratto beneficio da questo ultimo punto riuscendo a lanciare giocatori come Miretti e Fagioli».

L’Italia calcistica è indietro sotto svariati punti di vista rispetto ad altre Nazioni, questo è dovuto a difficoltà economiche o alla mancanza di idee?

«Partendo dalla difficoltà di lanciare i giovani, fondamentalmente in Italia c’è una mancanza di coraggio da parte di alcuni tecnici ma non bisogna mai generalizzare. Ad esempio Scalvini ha esordito in Serie A quando era appena diciassettenne. Anche l’Under 21 di Nicolato va citata perché ben 17 calciatori sono passati poi alla Nazionale maggiore nell’ultimo triennio, ma queste sono delle eccezioni.

Tuttavia, in Spagna, Germania e Inghilterra c’è più coraggio. Questo perché se un ragazzo di sedici o diciotto anni dimostra di essere da prima squadra viene fatto giocare. De Zerbi ha affermato che sia tutta una questione di bravura e non di esperienza».

Ritornando alle Nazionali, i Mondiali stanno entrando nella fase più calda. Per lei c’è una favorita alla vittoria finale?

«Alla vigilia del Mondiale ho pensato all’Argentina come favorita e ribadisco questa fiducia. Sono molto incuriosito dalle sfide che ci attendono nei quarti di finale. Intanto ci sono ben cinque squadre europee su otto rimaste in lizza rispetto alle sei che c’erano a Russia 2018.

Questo ribadisce che la supremazia sia pure relativa delle più forte nazionali d’Europa, ma dall’altra parte ci sono l’Argentina di Messi e il Brasile di Neymar. Proprio l’Argentina è un concentrato di classe e talento, inoltre questa è l’ultima possibilità per Messi di vincere un Mondiale. Sarà molto interessante seguire tutte le partite dei quarti».

Per quanto riguarda i quarti di finale, c’è una gara che la stuzzica particolarmente?

«Trovo interessanti tutte le gare a cominciare da Francia-Inghilterra che è un classico del calcio europeo. Anche le altre sono particolarmente interessante, ad esempio il confronto tra Brasile e Croazia. I brasiliani sono la squadra più spettacolare ma la Croazia è vice campione del Mondo».

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