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Vincenzo Dolce racconta le emozioni dello scudetto

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Il pallanuotista salernitano Vincenzo Dolce, difensore dell’ AN Brescia e della nazionale italiana, ospite nel nostro notiziario sportivo, racconta le sue emozioni.

Chi è Vincenzo Dolce

Salernitano purosangue, pallanuotista, di ruolo difensore. Ecco chi è Vincenzo Dolce, laureatosi, qualche giorno fa, campione d’Italia con l’AN Brescia. Cioè, un’impresa nell’impresa: vincere lo scudetto di pallanuoto e sconfiggendo, allo stesso tempo, i pluridecorati campioni del Pro Recco, vincitori del titolo degli ultimi tredici anni. Mentre il Brescia collezionava dodici secondi posti.

Nato a Salerno ventisei anni fa, Dolce compie le prime bracciate con i colori del Circolo Nautico Salerno. Si trasferisce nell’altra piscina salernitana, quella della Rari Nantes Salerno, ma viene subito notato dagli osservatori delle squadre più blasonate. Quindi Napoli, Posillipo (con cui vince la Len Euro Cup) e Circolo Canottieri, Busto Arsizio e, infine, Brescia. Questo il percorso delle squadre di club. Ma non è tutto. Lungimiranza e forza di volontà, per Vincenzo Dolce, che si laurea in giurisprudenza mentre si trova in ritiro con la nazionale ed in pieno lockdown.

La Nazionale

Splendido anche il cammino con la Nazionale. L’Italia vince, infatti, la XVIII edizione dei Campionati del Mondo 2019 di Gwangju, portando a casa il trofeo per la quarta volta, sconfiggendo in finale la Spagna con Dolce che realizza una doppietta. A seguito di questo risultato, i giocatori vengono ricevuti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e premiati con il collare d’oro al merito sportivo. Prossimo obiettivo sono, naturalmente, le Olimpiadi di Tokyo.

Le parole di Vincenzo Dolce

«Vincere questo scudetto è stato più difficile che vincere il mondiale. Abbiamo battuto il Pro Recco, una squadra incredibile, fortissima, stellare. Non era pronosticabile, credo sia stata la vittoria del collettivo.

Un po’ come per la Salernitana. È stato proprio un anno fantastico, quasi perfetto. Tra poco abbiamo il raduno con la nazionale per cominciare la preparazione, sempre attendendo la convocazione, che non è mai scontata..

Ad ogni modo, incontreremo tante difficoltà, a partire dal fatto che siamo stati due anni fermi e sicuramente troveremo un po’ tutto cambiato […] ci sono sei o sette squadre che possono vincere. Dovremo essere preparati al meglio. Prima, però, abbiamo abbiamo l’appuntamento del 5 giugno a Belgrado per la Champions».

Infine, un passo indietro: «Giocare senza tifosi è stato brutto. parlo per noi ma anche per la Salernitana […] Abbiamo giocato nel tempio della pallanuoto e, magari, con i tifosi, i nostri avversari avrebbero vinto qualche partita in più…. Ma giocare con la presenza del pubblico, esultare sotto i propri tifosi è senza dubbio impagabile, per noi come per la Salernitana che potrò andare a vedere quando giocherà a Milano o Bergamo». Già, la promozione della Salernitana: «Onestamente sono rimasto sorpreso. Con il passare del tempo vedevo in campo un gruppo unito che lottava su ogni pallone.  Le qualità di ognuno sono state messe a disposizione  del gruppo per un unico obiettivo».


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Tony Granato
Tony Granato
Anni giovanili in radio. Poi tanti anni (e tante notti) ad organizzare serate nei locali. Ora l'esperienza con SalernoSport24

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