Non si aspettava altro che la comunicazione ufficiale della Eolo-Kometa: Vincenzo Albanese sarà uno dei 176 corridori al via del 106° Giro d’Italia.
Vincenzo Albanese selezionato per il Giro d’Italia
Un premio per gli ottimi risultati ottenuti in primavera: Vincenzo Albanese selezionato dalla Eolo-Kometa per il Giro d’Italia, che prenderà il via sabato con una cronometro individuale da Fossacesia Marina (Pescara) a Ortona (Chieti).
Il 26enne nato a Oliveto Citra e cresciuto da bambino a Laviano ha ampiamente meritato la convocazione alla luce dei risultati ottenuti al Giro di Sicilia – dove ha conquistato il primo podio della carriera in una gara a tappe – e alla Vuelta Asturias, in cui è stato determinante per il successo finale di Lorenzo Fortunato, che sarà l’uomo di classifica della squadra diretta da Ivan Basso e Alberto Contador anche sulle strade della corsa rosa.
Nei piani del suo team, Albanese sarà il capitano aggiunto che potrà andare a caccia di piazzamenti sia nelle volate di gruppo – dal momento che la Eolo non ha selezionato un velocista puro per il Giro – sia nelle tappe mosse. Accanto ai due leader, la formazione Professional di licenza italiana schiererà i fratelli Davide e Mattia Bais, l’ungherese Erik Fetter, il veterano Francesco Gavazzi, Mirco Maestri e lo spagnolo Diego Pablo Sevilla.
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Almeno tre tappe adatte al corridore salernitano
Osservando con attenzione il profilo delle 21 tappe del Giro, ci sono almeno tre arrivi stuzzicanti per il «salernitano di Toscana», tutti concentrati nella prima settimana: Melfi (lunedì 8, con un finale particolarmente nervoso sulle strade del Vulture), Napoli (giovedì 11 maggio, quando i corridori dovranno scalare il Valico di Chiunzi prima di imboccare le strade della Penisola Sorrentina) e Fossombrone (sabato 13).
Tuttavia, è lecito pensare che Alba voglia mettersi in evidenza nella Atripalda-Salerno di mercoledì 10, in cui la carovana rosa pedalerà nella sua terra d’origine. Tifosi, amici e familiari sono già pronti ad accoglierlo con entusiasmo. Augurandosi che il loro campione, prima o poi, possa finalmente alzare le braccia anche in un grande giro.