Incontro questa mattina alle 10 all’Università degli Studi di Salerno, ospite d’onore Gian Piero Ventura. Tema “Società tra Giustizia dello Sport e Management”. Oltre al mister granata, hanno partecipato all’incontro con gli studenti anche altri accademici e personalità del mondo del management.
Ventura all’Università di Salerno
Padrino dell’incontro il collega Franco Esposito. Il giornalista salernitano ha presentato, e passato la parola ad uno ad uno, i vari ospiti della mattinata nell’aula C11 dell’edificio D dell’Università di Salerno. Oltre la presenza di Gian Piero Ventura, ha aperto il dibattito il neo Magnifico Rettore, Vincenzo Loia. Presenti poi Mario Parente, avv. Romano Ciccone, Maurizio Sibilio, Sergio Barile e avv. Silvia Morescanti.
Plusvalenze nel mondo del calcio
L’ospite d’onore non poteva che essere Gian Piero Ventura. E oggi, con il mondo del calcio che orbita intorno alle plusvalenze, la sua esperienza è stato il nodo centrale sul quale il mister ha approfondito il suo intervento.
«Prendo poco tempo poiché ho una squadra che mi aspetta (sorride, ndr). Così come nella vita, anche nel calcio si è continua evoluzione. Tutto cambia e bisogna adeguarsi al cambiare delle situazioni. Nel calcio c’è stato un cambiamento epocale negli ultimi 10-15 anni. Parlo anche dell’alimentazione, della preparazione… così come c’è stato un cambiamento anche nella preparazione dell’allenatore. Perché sì, anche il ruolo dell’allenatore oggi è completamente diverso. Mentre una volta l’aspetto quasi del padre di famiglia, oggi, allenando grandi campioni, anche questa è una figura che si deve adeguare. Una figura che incide del 70% sul piano psicologico del calciatore. Oggi l’allenatore deve cercare la password di ogni singolo calciatore perché deve capire quali sono le loro problematiche, le fragilità e i loro dubbi. Un giovane calciatore, che ha delle potenzialità, si può trovare ad un bivio: “Sono felice di quello che ho” o “Cosa devo fare per diventare quello che voglio essere”. Molti si mettono a lavoro con l’allenatore, altri preferiscono i cinque minuti di notorietà fine a se stessa».
Il calcio come produzione
«Si parla di risultati sportivi e risultati economici. Oggi sono aspetti che vanno, e devono, andare di pari passo perché ci sono le necessità di pareggiare i bilanci delle società. Il calcio non può godere di soli risultati sportivi, come non ci possono essere solo risultati economici. Attraverso i risultati sportivi, puoi fare risultati economici, ma i i soli risultati economici non fai i risultati sportivi. Il problema di fondo sta nel capire quale strada seguire».
Salerno e la Salernitana, la Serie A
«Da quando sono a Salerno le domande che ho sentito di più sono state ‘Hai visto il campo?’, ‘La Salernitana come mai non vince?’ e ‘Andiamo in Serie A?’. Per andare in Serie A devi creare i presupposti per andarci. Per creare i presupposti ci sono due possibilità: fare grandi investimenti oppure investire tempo nel lavoro. Nella seconda possibilità bisogna girare, andare a cercare i giovani giocatori con buone potenzialità. Lavorarci sopra e metterli nelle condizioni di crescere e capire quale strada prendere per diventare protagonisti. Attraverso questo lavoro si può iniziare a fare un discorso di plusvalenze. Le plusvalenze arrivano da intuizioni, ma anche attraverso poi il lavoro dell’allenatore, dello staff e della società».