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Un punto a Marassi, uno dal giudice: granata due passi avanti

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Tutti attendevano la svolta nella partita spartiacque di Marassi ed invece la Salernitana si è ritrovata con uno striminzito punticino che non alimenta nuove speranze verso l’agognata salvezza.

In una condizione di maggiore tranquillità in termini di classifica il pareggio di Genova contro una diretta concorrente per l’obiettivo finale sarebbe anche un buon risultato.

Ma la Salernitana per centrare l’impresa necessita di viaggiare a ritmi alti di passo per recuperare il tanto terreno perduto.

Quattro punti sono andati in fumo in due gare decisive, alle quali la truppa di Colantuono non si è presentata pronta sotto l’aspetto della condizione fisica, come ampiamente preventivabile già in sede di mercato di riparazione. Tuttavia, anche l’organizzazione tattica non è sembrata un’arma vincente per Djuric e compagni, aggrappati più ai lampi dei singoli ed alla sostanza della spina dorsale della formazione per rintuzzare gli attacchi avversari. Certamente il trainer romano ha dalla sua la giustificazione del poco tempo avuto a disposizione per realizzare un’identità ed una mentalità degne di questo nome per la massima serie. La confusione però in due partite è stata tanta, nonostante l’inappuntabile impegno e la capacità di far risalire la voce del possesso palla e delle iniziative offensive. Colantuono ha abbandonato l’atteggiamento completamente rinunciatario ed ha provato anche a vincerla passando al 4-2-3-1 nel finale. Ma le cose a questi livelli non si improvvisano: la Salernitana al momento fa fatica rinunciando al terzetto in mediana e non riesce a reggere quattro uomini d’attacco. Soprattutto se poi in avanti le polveri sono bagnate e non si capitalizzano le rare occasioni, come nel caso di Mikael nelle ultime battute di partita. Il tanto discusso Bonazzoli, intanto, ha finora manutenuto il tecnico sulla panchina grazie al quinto centro in stagione. Ironia della sorte di cui tener conto.

L’ereditata e grottesca vicenda del trust pesa tantissimo nell’economia della seconda parte di campionato, non c’è dubbio alcuno. Ma non può essere un alibi continuo e da freno al tentativo di risalita. Ci sono anche note positive da tenere presente dopo la sfida di Marassi. Per la prima volta, infatti, in campionato abbiamo due risultati utili consecutivi.

L’altra partita si sta giocando in ambito della giustizia sportiva: i recuperi con Udinese e Venezia valgono ben sette punti in graduatoria e con almeno una diretta concorrente per la salvezza. La Corte d’appello federale ha appena accolto il ricorso del club granata in merito alla partita non disputata a Udine ed al relativo punto di penalizzazione inflitto in precedenza. Ora si attende esito favorevole anche per il match clou con i lagunari.

Adesso bisogna coltivare le speranze residue senza esitare, al di là di numeri e percentuali. Quelle non seguono una scienza esatta perché il calcio non lo è. Il pronostico, anche scontato, può essere invertito, ma bisogna crederci. Il discorso vale anche per il prossimo impegno con la capolista Milan, che ha certamente più da perdere nella battaglia dell’Arechi, che deve ritornare ad essere il piccolo fortino granata.

La società dovrà dare un ulteriore segnale, confermando la fiducia a Colantuono o seguendo un nuovo percorso, magari anche con basi per prospettive future.

Le prossime ore saranno decisive per le sorti della Bersagliera, vietato mollare.

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