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Il trust lotitiano che non convince, il retroscena di giovedì pomeriggio

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Venerdì sera, quando mancavano poco meno di due ore al gong fissato dalla FIGC, veniva presentato il trustSalernitana 2021″. Ma neanche il tempo di consegna seguito dal comunicato di Lotito e Mezzaroma che, inesorabili, si alzavano le proteste. Appena un giorno prima Lotito era stava per firmare la cessione.

Il trust della Salernitana che non convince

45 giorni per fare alla fine quel che si voleva, come dire ‘o così o me la tengo’, come un qualsiasi ottuso che vuole tutto, la luna nel pozzo, sia la botte che la moglie ubriaca… ci si possono inserire tutti i detti del caso. Rimane un fatto, insindacabile (e anche altrettanto inqualificabile). 45 giorni.

45 giorni per presentare, e nelle ultime ore, un trust che non convince molti, e la speranza è legata alla FIGC che si dovrà piegare per dare peso a quel merito sportivo che pur qualcosa ancora conta. L’era Lotito-Mezzaroma è finito, ma la paura tutti i protagonisti di questa nuova dirigenza faranno resoconto ancora ai romani, è forte.

Ultimo giudicante: la FIGC

Tutto dipenderà dalla Federcalcio, e non più tardi di domani, 28 giugno, quando ci sarà il responso della richiesta d’iscrizione al prossimo campionato. Gli avvoltoi sono alla finestra, e la Salerno pallonara, dal 10 maggio ad oggi, è salita alla ribalta più per i fatti legati alla doppia proprietà di Lotito che per la sua terza, storica, promozione in Serie A.

Insomma, serve un po’ di giustizia, giustizia prima di tutto per il popolo granata che ha vissuto il terzo momento più bello della sua storia, costretta fuori ai cancelli.

L’8 luglio la CoViSoC (Commissione di Vigilanza sulle Società di calcio professionistiche) concluderà i controlli sui requisiti all’iscrizione. L’ultimo atto sarà a metà luglio, quando verranno ratificate le iscrizioni e tutto sarà ufficiale ed insindacabile.

Alla finestra c’è anche Radrizzani

Chi ha aspettato in silenzio finché ha potuto è Andrea Radrizzani, uno dei due offerenti. Anche il comunicato della Salernitana, del 24 giugno, avrebbe potuto fargli girare i tacchi e dire, con classe ‘tenetevela’. Perché là dove si scrive nero su bianco “… presunte trattative…”, farebbe storcere il naso a tanti.

E proprio giovedì pomeriggio, poco prima di detto comunicato, Claudio Lotito stava per firmare la cessione. Voci, dicono, che fosse atteso un bonifico sul suo c/c principale. Poi l’immediato dietrofront, tanto lunatico quanto autolesionistico. Perché il perito del trust, nella rispettosa linea indicata dalla FIGC, indicherà il prezzo e cederà alla valutazione più alta.

Lotito chiedeva 80 milioni, Radrizzani ne offriva tra i 45 e 50, più un bonus a fine campionato (qualora si centri l’obiettivo salvezza). Insomma, tanti giorni di attesa per tornare al principio, il pensiero alla base, ‘Il giocattolo è mio e non lo (s)vendo’. Ora rischia fortemente una cifra ben più bassa. Il perito alzerà il sottile velo sotto al quale si evincerà tutto il poco o nulla. La Salernitana ha sotto contratto una dozzina di calciatori e nessun bene immobiliare (fatto), non ha un settore giovanile che abbia sostenuto la prima squadra negli ultimi dieci anni (fatto).

Marco Mezzaroma, nel giorno della premiazione, dichiarava (e proclama) che non ci sarebbe stato alcun esproprio. Ottimo, bravissimi e sacrosanto. Ora però si rischia il boomerang. La Salernitana potrebbe andar venduta anche ad una cifra ben inferiore di quella proposta da Radrizzani e, anche peggio, potrebbe non esserci alcuna vendita se il patron del Leeds non fiutasse più l’affare non potendo egli stesso fare il mercato poiché le valutazioni del trust non dureranno meno di un 45 giorni (ancora).


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