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L’intervista a Stefano Guidoni, doppio ex di Salernitana e Cremonese

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Stefano Guidoni, doppio ex di Salernitana e Cremonese, ci ha detto la sua in vista del prossimo monday night. L’ex attaccante, appesi gli scarpini al chiodo, ha intrapreso la carriera d’allenatore ottenendo anche la qualifica UEFA Pro.

Stefano Guidoni, ex di Salernitana e Cremonese

Stefano Guidoni è stato un attaccante italiano, professionista dal 1990 al 2007. Ha militato per gran parte della sua carriera in Serie B, ma conta anche due presenze nella massima serie italiana, con il Perugia. Tra le squadra in cui Guidoni ha militato nel campionato cadetto, oltre a Perugia, Salernitana e Cremonese, ci sono: Cosenza, Reggiana, Hellas Verona, Palermo e Venezia. Con 70 reti in 283 presenze, resta uno degli attaccanti più emblematici della Serie B.

Nella Salernitana, Guidoni colleziona 50 presenze e 14 gol in due anni, mentre alla Cremonese, in cui approda a fine carriera, non riuscirà a lasciare il segno; sono solo sei le presenze nell’anno della retrocessione.

Dopo il ritiro dal calcio giocato, nel 2007, ha iniziato la carriera da allenatore nel settore giovanile della Juventus. Lasciati i bianconeri nel 2013, dall’anno seguente allena i giovanissimi del PSG calcio, club di cui è anche responsabile dell’area tecnica.

Lo sport sta vivendo un momento difficile; le piccole realtà, come il suo PSG calcio, stanno avendo moltissime difficoltà, soprattutto economiche. Come la vive da direttore tecnico?

«C’è una difficoltà nella mobilità generale, i ragazzi stanno pagando carissimo tutto questo. Nel nostro contesto abbiamo tutto quel “sottobosco sociale” che rende questo gioco quel bacino di passione, permettendo anche ai ragazzi di fare sana attività fisica. Il calcio è un’agenzia formativa: dal punto di vista motorio, fino al rispetto delle regole. La società è in evidente sofferenza, tutto questo non aiuta nessuno, sono in difficoltà le grandi, si immagini noi. Speriamo che passi in fretta e che si possa ripartire».

Venendo al calcio giocato. La Salernitana è una delle migliori in questo inizio di campionato, dove potrebbe arrivare in questa stagione?

«La Serie B è una categoria maledetta, strana, in cui si vivono momenti molto diversi all’interno della stessa stagione. Il livello è discreto in tutte le squadre, nessuna ammazza il campionato, c’è molto equilibrio. La Salernitana quest’anno ha costruito nuovamente una squadra competitiva. Ha un buon mister, di esperienza, oltre ad avere giovani che sono maturati abbastanza per aver voglia di raggiungere un grande risultato. Il pensiero è quello di aver fatto una squadra pronta per salire, o per tentare di vincere il campionato».

Per lei che ci ha giocato, quanto sarebbe importante per i granata ritrovare l’appoggio del pubblico dell’Arechi?

«Il fatto di non avere il pubblico per Salerno, penalizza più che in altre piazze. Se riaprisse lo stadio, con una Salernitana così in alto in classifica, si vedrebbe un “Arechi” pieno, dando sicuramente un contributo importante. L’aspetto del pubblico in questa piazza è veramente un qualcosa che dà molto alla squadra, soprattutto quando le cose vanno bene. È un peccato che non possa usufruirne».

Nella Salernitana, quest’anno, è arrivato un centrocampista che lei conosce bene: Andrea Schiavone, cosa ci possiamo aspettare da lui?

«Ho allenato Andrea un paio d’anni nelle giovanili della Juventus. È un giocatore che deve ancora, forse, completare il suo percorso di crescita, è in grado di fare tante cose. Sono molto contento che sia venuto a Salerno e credo che dopo l’esperienza di Bari, questa possa essere l’occasione per completare la sua maturazione e dimostri il suo valore».

La Cremonese, invece,  è ultima in classifica dopo un avvio difficile e Bisoli è stato messo in discussione. Situazione analoga alla stagione che ha vissuto lei a Cremona. Si aspettava quest’andamento e come pensa ne uscirà la squadra grigiorossa?

«Siamo alla settima giornata, non facciamo processi a stagione appena cominciata. La squadra ha un organico con qualche giovane in più. Conosco molto bene Bisoli, abbiamo giocato insieme, è un uomo molto pragmatico, non molla un centimetro e secondo me riuscirà a tirar fuori il carattere a questa squadra. Non dimentichiamoci che in attacco ha uomini importanti. Quando arrivai a Cremona venivo da un grave infortunio e la situazione era già ampiamente compromessa, non paragonabile a questa».

Più forte il tandem d’attacco Di Michele-Guidoni o Djuric-Tutino?

«Non lo so. Il Di Michele con cui ho giocato io, forse, era un giocatore superiore all’attuale Tutino, che però ha tutte le carte in regola per diventare un giocatore importante. Djuric è un giocatore che è stato convocato in nazionale, insomma dove non sono arrivato io (ride, ndr). Dopo un po’ di difficoltà ha trovato il feeling giusto con la piazza. Formano un grande tandem che ricorda tempi antichi: con Tutino un po’ più veloce e brillante, e Djuric che fa da spalla. Come riserve, inoltre, ci sono altri giocatori importanti, che possono sopperire a periodi di difficoltà di uno dei due: da Gondo a Giannetti, ad Antonucci».

Il suo pronostico per il match di lunedì?

«I pronostici in Serie B sono un terno al Lotto. La Salernitana non deve sottovalutare la Cremonese perché questo campionato ci insegna che non bisogna mai pensare di aver chiuso la contesa. Affrontata nella maniera giusta, i granata sono favoriti, ma bisogna chiuderla sul campo».


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Gennaro Caso
Gennaro Caso
Studente universitario di economia, classe 2000 e nativo di Nocera Inferiore, approccia al mondo del giornalismo nell'estate del 2020, con Salerno Sport 24. Da sempre segue con attenzione e imparzialità il mondo del calcio internazionale e regionale. Nell'adolescenza si avvicina al futsal, ma soprattutto al tennis. La passione per i numeri e le statistiche a sottolineare che lo sport e la matematica possono andare a braccetto!

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