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Stadi chiusi: a quanto ammontano le perdite per la Serie A?

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Negli ultimi giorni si è parlato della decisione di mantenere gli stadi chiusi per le partite di calcio fino al termine della stagione. A seguito delle vicende che stanno coinvolgendo le varie città, pare che questa sia la decisione più sicura a livello sanitario, ma con effetti disastrosi per le finanze delle squadre. Secondo alcune stime, la Serie A rischia di perdere ben 370 milioni di euro, derivanti solo da biglietti e abbonamenti dei tifosi.

Alcune squadre sono più svantaggiate di altre. La Juventus, per esempio, a seguito del grosso investimento per realizzare uno stadio di proprietà, primo in Italia, si ritroverebbe con 80 milioni di euro in meno a fine stagione, una cifra notevole pur per una società solida come quella bianconera. Le altre squadre non se la passano meglio. Il Napoli, ad esempio, pur non avendo uno stadio di proprietà vedrebbe sfumare ben 17 milioni. Anche le squadre minori da fondo classifica perderebbero entrate notevoli, come circa 3 milioni del Crotone.

Tutte queste perdite mettono a rischio un settore che è già in calo, anche a causa di alcune decisioni governative. In questo senso, il decreto dignità che vieta le pubblicità di società di gioco d’azzardo, come Casino Jinn, su maglie ed emittenti sportive, sta intaccando una parte notevole di entrate, ed è chiaro che aggiungendo anche gli stadi chiusi la situazione non può essere delle migliori.

Cosa succederà se verranno tenuti gli stadi chiusi fino alla fine della stagione?

Questo momento di crisi è diverso rispetto a qualsiasi altro sperimentato in passato dalle società calcistiche. Solitamente, i problemi finanziari colpiscono maggiormente squadre minori e neo-promesse, come in passato era successo al Parma o al Palermo. In questo caso, la situazione colpisce direttamente le big del calcio italiano. È vero che molte società di spicco possono usufruire di sponsor solidi, come Exor ed Elliott, ma un calo di entrate porta inevitabilmente anche ad un calo degli investimenti.

Fino ad oggi è stato registrato un 20% in meno di media dei finanziamenti dati alle squadre a livello di sponsorizzazioni. A questo si aggiunge anche un calo netto nei pagamenti dei diritti televisivi, a seguito di alcune problematiche tra la lega Serie A e le agenzie televisive, soprattutto Sky, lasciando le società in una situazione di stallo. Una prima stima delle perdite totali delle squadre fino ad oggi ammonta a 200 milioni, ma questo numero cresce di giorno in giorno.

Le soluzioni sono veramente pochissime. Anche una riapertura graduale degli stadi non basterebbe a far recuperare la situazione, dato che non garantisce un’affluenza di spettatori come quella registrata negli anni precedenti. Nel frattempo, alcuni si chiedono se sia il caso di ridimensionare gli stipendi dei giocatori, obbligando un taglio in percentuale per evitare la bancarotta. Sicuramente, questa soluzione comporta dei vantaggi notevoli, tuttavia, non è certo che tutti siano disposti a vedere il proprio ingaggio ridotto, e anzi potrebbero anche decidere di lasciare la squadra per trasferirsi all’estero. Sarà sicuramente interessante monitorare il mercato di gennaio per capire come si evolverà la situazione in questo senso.

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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