Allarme rientrato o quasi in casa Inter per il “caso Bastoni” sull’ipotetica chiamata galeotta di Simone Inzaghi nell’intervallo di Roma-Inter. In un primo momento si era deciso di non indagare, poi Chinè ha proseguito per un atto dovuto.
Chinè deciderà su Simone Inzaghi
Ancora non è rientrato l’allarme sulla decisione che potrebbe prendere il procuratore Giuseppe Chinè solo prolungare o meno la squalifica di Simone Inzaghi. O meglio, si dovrebbe parlare di una nuova giornata di squalifica ma trovare indizi sul ‘reato’ è praticamente impossibile a meno di una confessione. Nei prossimi giorni il procuratore sentirà Bastoni e Farris (allenatore in seconda) per provare ad accertare le circostanze.
I fatti
Nel primo tempo di Roma-Inter la capolista era sotto nel ponteggio con il proprio allenatore in disparte poiché è squalificato per un turno. Nel corso del secondo tempo poi la svolta improvvisa proprio ad inizio ripresa con l’uno-due che porta il contro sorpasso dei nerazzurri. A fine partita la dichiarazione che sembra una zappata sui piedi – di Inzaghi – da parte di Simone Bastoni: «[…] poi nell’intervallo ci ha chiamato il mister in viva voce e abbiamo fatto uno switch mentale. Ci siamo parlati a fine primo tempo e ci siamo detti di essere noi […]».
Nella versione di Farris, invece, sembra che non ci sia stata alcuna chiamata dall’head coach. Tradotto: Inzaghi sarà regolarmente al suo posto in panchina in Inter-salernitana e caso rientrato.
