La situazione del campionato di Serie C è ancora incerta. La Serie A ieri ha ufficializzato i calendari per la ripresa, in Serie C, invece, vige ancora tanta incertezza sul come ripartire.
Serie C: chiesta una nuova discussione
Il 27 maggio la Serie C si è riunita in videoconferenza con la presenza dei club e del presidente FIGC Gravina.
Nel corso dell’assemblea si è parlato su come ripartire, ma questa mattina dodici club di Serie C tra cui: Rieti, Vibonese, Rende, Monopoli e Bisceglie che militano nel Girone C dove sono presenti Cavese e Paganese hanno richiesta un’ immediata convocazione di uno nuovo Consiglio di Lega.
Dodici in totale i club di Serie C che hanno richiesto una nuova assemblea:
- Vibonese:
- Rende;
- Bisceglie;
- Rieti;
- Monopoli:
- Pontedera;
- Gozzano;
- Rimini;
- Fano;
- Carpi;
- Pro Vercelli;
- Imolese;
Il motivo di questa richiesta è discutere le decisioni assunte nell’ ultimo Direttivo, dove è stato proposto la promozione delle prime classificate al momento dello stop, le retrocessioni delle ultime e la disputa dei play-off e play-out.
Le società in questione, dunque, sono pronte a diffidare la FIGC dal prendere decisioni sulla Serie C in piena opposizione da quanto deciso dall’ultima Assemblea, dove si era votato per il blocco dell’intero campionato e delle retrocessioni e la promozione per meriti sportivi al posto dei playoff. La data più probabile per il prossimo Consiglio Direttivo è il 7 o 8 giugno.
Come prevede il regolamento, devono essere almeno 12 le squadre firmatarie per poterla ottenere. Il numero è stato raggiunto e superato.
Il presidente Ghirelli ha parlato della situazione che sta vivendo la terza serie a Sky Sport:
«Intanto speriamo che fra cassa integrazione e l’abolizione dell’Irap il Governo ci aiuti. Poi come Lega ci faremo garante di una somma che sostituirà la fidejussione che i club devono versare. Resteranno però le regole da onorare sui pagamenti. Rendere la Lega Pro sostenibile è la priorità e poi continuare a sviluppare i settori strategici, come quello dei giovani, per i quali presenteremo a breve uno studio che prende spunto dall’esperienza americana della MLS e non solo. Poi c’è la riforma dei campionati, sulla quale dobbiamo continuare ad impegnarci: aver ridotto da 90 a 60 i club non è bastato. Resta sul tavolo il semiprofessionismo, che è una questione chiave».