La Serie C è ferma da inizio marzo per l’emergenza COVID-19. Nel frattempo i vertici di Lega stanno progettando come terminare il campionato a emergenza conclusa.
Serie C: danni economici fino ad 84 milioni di euro
La Serie C potrebbe subire danni importanti qualora il campionato non dovesse ripartire per l’emergenza sanitaria da COVID-19. A fare una stima è lo studio della Pwc Tls, leader a livello internazionale nel campo della consulenza legale e tributaria l’impatto potenziale va da un minimo di 20 a un massimo di 84 milioni di euro, come da comunicato stampa diramato ieri dalla Lega Pro.
Si stima un impatto economico fino a circa il 30% di contrazione sul fatturato medio annuo delle squadre. Un impegno da parte del sistema della Serie C non sostenibile con una concreta possibilità di default dei club già in forti difficoltà di bilancio prima della emergenza del COVID-19.
A rischio è l’intera piattaforma sportiva e sociale delle 60 squadre. Queste le alimentano attraverso le attività giovanili, i centri sportivi, la crescita dei talenti, la quarta categoria e altre centinaia di iniziative sociali sul territorio. Attività e ruoli non ancora pienamente riconosciuti e condotti con professionalità, energia e passione dalla Lega Pro. Rischiano a questo punto di venire a mancare. La stima dell’impatto è stata calcolata sulla base del verificarsi di tre differenti scenari, a seconda del protrarsi della pandemia.
Gli scenari
- scenario “porte aperte”, nel quale si prevede la conclusione della stagione in corso e la disputa dei play-off/play-out a porte aperte.
- scenario “porte chiuse”, per il quale si ipotizza la conclusione della stagione in corso con partite a porte chiuse.
- Il terzo scenario, chiamato “stop campionato”, prevede il termine anticipato del campionato in corso e la ripresa delle partite, a porte chiuse, per i primi due mesi della prossima stagione.