L’emergenza legata al COVID-19 che ha bloccato il mondo intero e il mondo calcistico non accenna a fermarsi. Per i calciatori di Serie C potrebbe esserci la cassa integrazione.
Serie C: cassa integrazione per i calciatori
Numerose le società di Serie C che in questo periodo senza calcio, per via della pandemia dovuta al COVID-19, hanno numerose difficoltà economiche.
Tra le prime società che nelle scorse settimane aveva dichiarato di non poter pagare gli stipendi a staff e calciatori per mancanza d’introiti c’è la Casertana. Ora si unito anche il Catania.
Diverso il discorso della Cavese del presidente Santoriello che ha pagato in maniera regolare gli stipendi ai propri calciatori e staff.
Il 3 aprile i vertici della Lega Pro si sono riuniti in conference call con le 60 società di Serie C per capire i modi per ripartire semmai ci fosse la possibilità di farlo.
Gli allenamenti, come sappiamo, causa decreto emanato dal Governo, sono sospesi fino al 13 aprile attuale lockdown dell’Italia intera ma voci di corridoio dicono che il decreto verrà allungato fino al 2 maggio.
Sulla questione stipendi il presidente della Serie C Francesco Ghirelli si è espresso cosi sul Sole 24 Ore:
«Nell’immediato, per fare fronte ai danni cagionati dalla sospensione dell’attività sportiva […], sarà di fondamentale importanza fare leva sugli ammortizzatori sociali. In effetti le società di Lega Pro potrebbero avvalersi della cassa integrazione ordinaria e di altre forme di integrazione salariale.
Per la categoria dei calciatori e degli staff con uno stipendio lordo annuale sotto i 50mila euro, invece, si dovrebbe poter accedere alla cassa integrazione in deroga. Essendo quest’ultima una novità assoluta, tuttavia è necessario che siano rapidamente risolte alcune difficoltà regolamentari. Le stesse, infatti, potrebbero vanificare la piena operatività di questo istituto. Aspetto che abbiamo già sottolineato sia al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che al Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora».