Lo sciopero del tifo, non è la prima volta: i precedenti
Sabato ad assistere alla sfida tra Salernitana e Venezia ci saranno soltanto pochi intimi. Questo perché, a causa dell’ennesima stagione anonima dei granata, il cuore pulsante della Curva Sud Siberiano ha deciso di disertare gli spalti dello stadio “Arechi”, in aperta contestazione con l’operato della società.
I tifosi, prima di tutto, rimproverano alla proprietà la mancanza di ambizione e la scarsa attenzione verso la squadra, nonostante questo sia l’anno del centenario, particolarmente sentito dalla città.
Non è la prima volta che la tifoseria decide di manifestare il proprio dissenso in questo modo, nonostante il noto attaccamento ai “gradoni” della torcida granata.
Nel gennaio 2011, con la Salernitana in difficoltà prima societarie e poi di classifica, la curva decise di restare all’esterno dello stadio “Arechi”, per contestare l’allora presidente Lombardi. L’epilogo di quella stagione dimostrò quanto le problematiche societarie fossero reali e complesse.
Nel primo anno di serie B della Salernitana di Lotito e Mezzaroma, invece, nella gara di ritorno dei play-out contro il Lanciano, a salvezza ormai acquisita, buona parte della Curva Sud Siberiano decise di abbandonare i gradoni nel corso del secondo tempo, per far capire alla proprietà la delusione per il campionato disputato. Viste le stagioni seguenti, possiamo dire che la società non ha imparato la lezione.