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Schiavino: “Non vedo l’ora di ricominciare. Ho tanta fame e ambizione”

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È intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni il difensore Marco Schiavino, ex calciatore della Paganese.

Schiavino: “Auguro il meglio alla Paganese e alla tifoseria”

A due anni dall’ultima volta, torna a parlare ai nostri microfoni il difensore Marco Schiavino. Classe 1993, Schiavino è reduce dall’ultima stagione con la maglia della Paganese, stagione terminata con la retrocessione in Serie D del club azzurrostellato. Solamente 12 però quest’anno le presenze di Schiavino con la maglia della Paganese, visto che nel mese di gennaio si è ritrovato ai margini del progetto azzurrostellato. Il difensore ha militato anche con le maglie di: Ascoli, Como, Acireale e Gelbison e vanta circa 130 presenze in Serie C.

Attualmente svincolato, si sta allenando con l’Equipe’ Campania in attesa di una chiamata.

Marco, una stagione da dimenticare sotto tutti gli aspetti sia a livello individuale che collettivo

«Si, purtroppo è stata una stagione da dimenticare. Sia a livello individuale dove sono rimasto fuori per scelta tecnica e sia a livello collettivo visto che è arrivata una retrocessione che Pagani non meritava. È stata una retrocessione strana, poiché alla fine del girone d’andata abbiamo terminato con 23 punti e abbiamo terminato la stagione con 32 punti considerando anche i sei punti tolti per il caso Catania.».

Si è conclusa un’esperienza a Pagani dove sei stato anche il capitano della squadra

«Sono stati sei anni fantastici. Ci sono stati alti e bassi. Dispiace d’aver concluso con questa retrocessione, ci sono stati tanti momenti belli, sia a livello collettivo che a livello personale. Durante l’anno del COVID ho fatto quattro gol, l’anno successivo due. Soddisfazioni per un difensore non all’ordine del giorno. Sono diventato nel corso del tempo un giocatore rappresentativo di Pagani, poiché sono diventato anche diventato il capitano della squadra. Dispiace che, quest’anno per vari motivi le cose non sono andate bene. Ad oggi la Paganese non sa ancora quale categoria affronterà l’anno prossimo, stanno provando la strada per il ripescaggio. Auguro con tutto il cuore che riescano in questo intento, per la piazza, per i tifosi e per lo stesso presidente».

Come giudichi al momento la tua carriera? C’è qualche rimpianto ?

«C’è qualche rammarico. Ero partito con presupposti un po’ diversi. Ho fatto la Nazionale UNDER-20, a 20 anni avevo tante presenze in Lega Pro tra Ascoli e Como, forse è lì che non sono riuscito a fare il salto di qualità per vari motivi. Subito dopo queste annate mi sono rotto entrambi i legamenti crociati. Ad oggi un giovane di 20 anni se fa 20-30 partite in Lega Pro può firmare un contratto per andare in Serie B. Io ne ho fatte 70-80 e purtroppo questo non è accaduto, fa parte del gioco, però ho avuto la forza di rialzarmi. Dopo la rottura dei due crociati ho fatto comunque sei anni in Serie C con la Paganese, l’ambizione c’è e ci sarà sempre».

Hai iniziato la preparazione ad Angri con l’Equipe’ Campania, prime sensazioni?

«È un ambiente tranquillo e familiare. Già ho lavorato con Antonio Trovato in passato. È l’ambiente ideale per i ragazzi che vogliono tenersi in forma in attesa di una chiamata».

Capitolo giovani. Soprattutto tra Serie C e Serie D ci sono molte squadre che puntano gli UNDER mettendo da parte gli over. Cosa ne pensi al riguardo?

«Gli under in queste categorie sono importantissimi. I giovani bravi ci sono, solo che bisogna sceglierli bene, poiché sono “obbligati” a giocare. Ad oggi il problema dell’under è questo: può durare due, tre anni e il ragazzo appena diventa over viene svincolato in favore di altri under. È molto difficile il passaggio tra under e over, bisogna riconfermarsi per non perdere il posto. Il ruolo dell’under, poi si basa anche su alcuni ruoli: come il portiere, i terzini, la mezz’ala. Ti ripeto, la cosa più difficile è confermarsi da over dopo che si è finiti di essere under».

Ci sono delle squadre interessate a Marco Schiavino? Cosa deve proporre una squadra per convincerti ad accettare la loro corte?

«Si, ci sono delle squadre interessate a me. Bisogna che le mie intenzioni e quella della società che mi offrirà un contratto sia uguali e non discordanti. Sicuramente sono alla ricerca di un progetto avvincente, magari in Serie C. Se poi dovesse arrivare un importante chiamata dalla Serie D, la valuterei senza alcun problema. Se la destinazione potrà essere vicino casa ancora meglio, cosi da stare più vicino possibile alla mia famiglia anche se alla fine non è un limite. Noi calciatori sappiamo che per giocare potremmo andare anche fuori casa e dobbiamo essere pronti a tutto». 

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Ugo D'Amico
Ugo D'Amico
Classe 1996, giornalista pubblicista dal 2022 e prossimo alla laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Nato praticamente con una palla tra i piedi, ma vista la scarsa qualità il sogno ora è di raccontare le mille emozioni che regala quel magico prato verde. Sono cresciuto seguendo le gesta di: Del Piero, Buffon, Ronaldo, Messi e tanti altri. Appassionato di calcio locale, passione che permette di capire a 360° le innumerevoli sfaccettature che sono presenti in questo fantastico mondo.

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