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Fresi: “Assurdo permettere ad una squadra di A di giocare senza italiani”

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La redazione di SalernoSport24 ha avuto il piacere di intervistare Salvatore Fresi, ex difensore di Inter, Juventus e Salernitana. Lo stesso ha espresso un parere sulla situazione dei giovani talenti italiani che hanno sempre più difficolta ad affermarsi in Serie A.

La carriera di Fresi

Classe 1973, Salvatore Fresi muove i suoi primi passi da professionista con la maglia della Salernitana dopo aver militato nelle giovanili di Fiorentina e Foggia. Esordisce con i granata nella stagione 1993-1994 al termine della quale conquista una promozione in B.

Il suo talento fa colpo sull’Inter che lo acquista nel 1995. Con i neroazzuri il difensore sardo mette a segno svariate presenze e vince la Coppa Uefa della stagione 1997-1998. La stagione successiva il club lombardo lo gira in prestito per un anno proprio alla Salernitana con la qual Fresi gioca uno storico campionato di Serie A.

L’anno seguente fa ritorno all’Inter per poi indossare le casacche di Napoli e Bologna tra il 2000 e il 2002, quando viene accolto dalla Juventus. Con la Vecchia Signora conquista uno Scudetto e due Supercoppe italiane.

Ritorna a Salerno per una breve e sfortunata parentesi nel 2005 dopo aver militato nel Perugia e nel Catania. Infine, prima del ritiro (2009) passa per la Rinascita Battipaglia e il Vigor Masullo.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo è entrato a far parte dell’Inter GrassRoots Program fondando una vera e propria “Academy”, proprio a Salerno, denominata F6.


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Cosa ne pensa delle dichiarazioni di Mancini che ha bacchettato ancora le squadre italiane per il poco coraggio nel lanciare i ragazzi del nostro Paese?

«Penso che il problema sia legato all’elevato numero di stranieri. I ragazzi italiani vengono lasciati nei settori giovanili e non riusciranno mai ad emergere. Nel momento in cui si comprano gli stranieri per comporre la rosa diventa difficile utilizzare i giovani, in questo modo vengono danneggiati i ragazzi italiani.

La colpa è da attribuirsi alla Federazione, è assurdo permettere ad una squadra di Serie A di giocare con undici stranieri in campo. Il campionato italiano è uno dei più scadenti proprio per questo motivo».

È d’accordo con l’approccio del ct Mancini che continua a premere su giovani promesse come Pafundi trascurando italiani che stanno facendo bene in campionato come ad esempio Zaccagni e Locatelli?

«È normale, Pafundi è un talento e uno dei più forti 2006 in Italia. Mancini lo ritroverà in futuro e per me sta facendo bene a concedergli spazio».

Visto il recente passaggio di alcuni ragazzi della sua “Academy” alla Salernitana è in cantiere una sinergia più ampia con il club granata?

«Per adesso no perché è rimasto come tutti gli altri anni. Il settore giovanile della Salernitana deve migliorare e investire di più.

Farei gestire il tutto da gente che ha giocato a calcio ad un certo livello e che fa questo nella vita, non a persone che non hanno mai giocato a calcio e fatto altre cose».

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