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Tutto troppo facile per il Toro: le pagelle dei granata

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Salernitana e Torino sono scese in campo per la quarta giornata di Serie A. Di seguito, riassunto della partita dell’Arechi e pagelle dei granata.

Salernitana-Torino: vita troppo facile per il Toro

Sousa mischia ancora le carte, mentre Juric deve fare di necessità virtù. Il Cavalluccio deve fare a meno di Dia e Coulibaly, quindi è costretto ad affidarsi nuovamente ai norvegesi Bohinen e Botheim per colmare le lacune. Mazzocchi ritorna titolare largo a destra, mentre Cabral si sposta sulla trequarti al fianco di Candreva, con Kastanos che parte dalla panchina. Il Toro, invece, risponde gli inserimenti nell’undici iniziale di Seck, Lazaro e Tameze al posto degli acciaccati Vlasic, Vojvoda e Ilic. Confermato in avanti Zapata dall’inizio, solo panchina per Sanabria.

Il Torino parte aggressivo, ma sono gli uomini di Sousa a tirare per primi in porta al 10′ con Candreva, sui cui Milinkovic-Savic si oppone con una respinta in bello stile. La reazione non tarda ad arrivare: al 13′, Zapata lavora un buon pallone sulla destra e lo serve al centro per l’accorrente Radonjic, ma è fondamentale la zampata di Gyömbér in copertura. Sul successivo calcio d’angolo, Buongiorno trova la zampata vincente dopo un batti e ribatti in area sulla battuta di Radonjic e porta il Torino in vantaggio al 15′.

La Salernitana prova a scuotersi ed è Mazzocchi il più attivo dei suoi, con un tiro-cross ben respinto da Milinkovic-Savic e un tiro dalla distanza che ha sfiorato il palo alla destra del portiere serbo. Al 41′, arriva, però, il raddoppio del Toro: discesa sulla destra di Bellanova a premiare l’inserimento dalle retrovie di Radonjic al limite dell’area, il quale controlla la sfera e la gira nell’angolino dove Ochoa non può arrivare. Sul 2-0, Il Torino è padrone del gioco e del pallone, ma al 45+2′ è Cabral ad avere l’occasione ghiotta per riaprire il match, con il palo a negargli il primo gol in campionato sul comodo assist di Candreva.

Andati al riposo, Sousa decide di stravolgere la formazione per giocarsi il tutto per tutto. Fuori Gyömbér (ammonito), Bohinen e Botheim, dentro Tchaouna, Martegani e Ikwuemesi, con Bradaric arretrato in difesa. L’Ippocampo cerca di partire forte e già con Candreva va vicino a riaprire la partita, ma il tiro di Mast’Antonio da posizione s’infrange sull’esterno della rete. Al 50′, però, il Torino triplica le marcature: ancora Bellanova ad arare la fascia destra e pallone comodo per la doppietta di Radonjic, che a centro-area ha vita facile nel battere Ochoa.

A questo punto, la Salernitana inizia ad affidarsi alla forza della disperazione, con Cabral e Ikwuemesi tra i più attivi, ma la concretezza in zona-gol non sembra essere di casa. Brivido al 59′ quando Radonjic piazza il colpo del 4-0 sul contropiede gestito da Zapata, ma il VAR annulla per fuorigioco. Sousa si gioca anche le carte Fazio e Kastanos al posto di Bradaric e Legowski, mentre Juric risponde inserendo Soppy al posto dell’ammonito Bellanova. Clamorosa l’occasione mancata al 77′ dal Torino con Radonjic, il quale colpisce male da pochi passi un comodo assist di Zapata che poteva valere il 4-0. Juric dà minuti anche a Karamoh e Linetty per Radonjic e Seck, ma all’83’ il Toro trema sul colpo di testa di Fazio respinto da Milinkovic-Savic. Nel finale, Juric fa sedere Zapata e Ricci per Pellegri e Gineitis, ma non accade più nulla fino al triplice fischio.

Le pagelle dei granata: non si salva quasi nulla

Ochoa – Tre tiri nello specchio, tre gol subiti. È raro vederlo così impotente dinanzi agli attacchi degli avversari, però sul secondo gol di Radonjic poteva fare di più. 5,5.

Lovato – Fa quello che può, visto che Mazzocchi raramente lo aiuta in fase di raddoppio. Non male, ma neanche bene al cospetto di un Radonjic devastante. 5,5.

Gyömbér – Tanti interventi provvidenziali in area, ma la fortuna in area non assiste il Cavalluccio. L’ammonizione presa costringe Sousa a sostituirlo all’intervallo. 6. Dal 46′ Tchaouna – Con coraggio cerca sempre l’uno contro uno, ma l’intesa con i compagni non è ancora ottimale. Altro giocatore che potrà rivelarsi utile nel prosieguo della stagione. 6.

Pirola – Dalle sue parti Seck è innocuo, per cui riesce sempre a fare buona guardia. Il problema arriva quando è chiamato a gestire Zapata insieme ai compagni di reparto e lì nascono i dolori. 5.

Mazzocchi – A livello offensivo è tra i più propositivi, tanto è vero che ha anche sfiorato il gol del pari alla mezz’ora. A livello difensivo, invece, ha letteralmente abbandonato Lovato al proprio destino, stretto nella morsa tra Lazaro e Radonjic. Davvero troppo passivo in fase di ripiegamento. 5.

Legowski – Tanta corsa, molto disordine. Spesso e volentieri non riesce a coordinarsi con Bohinen e col pallone tra i piedi è ancora molto irruente. 5. Dal 67′ Kastanos – Anche il suo ingresso in campo è sembrato tardivo. Il centrocampo ha raccordato meglio con gli altri due reparti dal suo ingresso in campo e ha fornito l’aiuto di cui necessitava Lovato in fase di copertura. 6.

Bohinen – Con Coulibaly assente, è lui a dover portare la croce a centrocampo. Puntuale in fase di interdizione e ripiegamento, fa fatica a trovare i compagni liberi quando ha il pallone tra i piedi, non sempre per colpe sue. 5,5. Dal 46′ Martegani – Troppo leggero per fare il mediano. Col pallone tra i piedi dimostra di saperci fare, ma non ha doti da centrocampista box-to-box. 6.

Bradaric Tanta corsa e generosità, ma Bellanova per lui è un incubo. Dirottato nel terzetto difensivo nella ripresa, la situazione non migliora. 5. Dal 67′ Fazio – Forse è stato addirittura tardivo il suo ingresso per registrare la difesa. L’argentino riesce a portare maggiore stabilità nelle retrovie e sfiora pure il gol sull’assist pennellato di Candreva. 6.

Candreva – Va ad intermittenza. Quando ha il pallone tra i piedi, sembra sempre che possa inventarsi qualcosa; diversa la situazione quando deve smarcarsi per ricevere palla, dove si è mostrato fin troppo abulico. 5,5.

Cabral – È tra i più attivi in attacco e cerca di farsi valere con la sua imprevedibilità, ma spesse volte pasticcia e cincischia troppo. Il palo preso nel finale di primo tempo grida vendetta. Nel secondo tempo viene dirottato sulla fascia sinistra, ma a parte qualche lampo, non riesce a concretizzare nessuna palla gol. 5,5.

Botheim – Prende tante botte e tanti falli, ma fa sempre fatica a concludere. Sul palo di Cabral manca il tap-in, ma oggettivamente non poteva fare granché. 5. Dal 46′ Ikwuemesi – Si sono viste cose interessanti dal suo ingresso in campo. È un giocatore che si farà e che avrà sicuramente maggiore spazio in futuro, ma in questo momento non può essere lui il salvatore della patria. 6.

Sousa – Troppa confusione sia in campo che fuori. Kastanos e Fazio sarebbero potuti tornare utili molto prima, mentre Martegani non può essere sacrificato all’altare per svolgere mansioni che non ha minimamente nelle corde. A volte bisogna anche adattarsi al materiale messo a disposizione. 5.

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