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Salernitana, se ci sei batti un colpo

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La Salernitana esce distrutta dal confronto con l’Empoli, match che rappresentava un’occasione di rilancio importante per la truppa granata. Disastroso l’esordio in panchina di Colantuono in serie A con il Cavalluccio sul petto.

L’esonero di Castori è servito solo a distogliere l’attenzione dai problemi reali del club. Il cambio in panchina è apparso più come il capro espiatorio da trovare in una condizione di difficoltà.

La dura realtà è sotto gli occhi di tutti. Squadra ampiamente incompleta almeno a centrocampo ed in difesa, livello qualitativo mediocre dell’organico e incapacità di sostituire gli assenti.

Il generale Marchetti si è esposto a pessime figure, confermando solo incapacità gestionale e limiti evidenti nella valutazione dello stato dell’arte. Questo gruppo non può lottare per un obiettivo superiore alla salvezza. Le invettive con il volenteroso Castori, autore di un autentico miracolo calcistico solo pochi mesi fa, sono state una rappresentazione vigliacca e vergognosa. Sono servite a coprire il disastro compiuto nella gestione societaria e nel camuffare le responsabilità di uno scempio annunciato. Il DS Fabiani è il primo firmatario di quando sta accendendo, incomprensibile la sua permanenza a Salerno. Al momento solo una sparuta minoranza lo contesta ufficialmente ma inizia a dilagare il malcontento verso il suo operato in sede di composizione dell’organico. Molte valutazioni, anche nella stampa, non sono scevre da condizionamenti e rapporti particolari.

Le responsabilità più gravi restano tuttavia in capo alla società: Lotito si è inventato un trust per restare a galla e non vendere il club, con la connivenza della FIGC.

Sul fronte è complicato fare commenti dopo il record delle tre reti subite in casa in 13 minuti. Una vergogna, un marchio a fuoco che resterà indelebile negli annali. Eppure Castori aveva dimostrato alcuni concetti chiari: la squadra deve schierarsi con la difesa a quattro elementi e fare densità in mezzo al campo per compensare lacune in mediana e sugli esterni.

Colantuono invece ha voluto perseguire la strada della rivoluzione tattica e dell’impiego di giocatori improponibili in questo contesto della massima serie. La speranza è che con da Venezia il trainer si renda conto de materiale umano a disposizione e faccia tesoro di questa sconfitta come delle precedenti esperienze del suo predecessore.

Sul fronte societario, in vista delle ridicole proroghe in scadenza, bisogna solo auspicare una rapida cessione trasparente che faccia piazza pulita di tutto il marcio esistente.

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