Brutta Salernitana contro il Cosenza all’Arechi. Forse troppo brutta per essere vera ma di certo una delle peggiori prestazioni di questo campionato.
I granata seguono il consueto spartito tattico ma sono particolarmente compassati e soffrono il palleggio del Cosenza.
Salernitana, il quinto clean sheet consecutivo non basta
Nemmeno la superiorità numerica della ripresa e l’inserimento di più qualità a centrocampo riesce a dare la scossa giusta. Anzi, il subentrato Kiyine, dopo l’immediato giallo, fallisce il vantaggio da due passi. Sarà l’unica occasione per i padroni di casa, che benedicono anche un legno che salva Belec.
Bogdan fa rimpiangere l’assente Aya, avulso dalla partita Coulibaly.
Tutino e Djuric troppi distanti e mai innescati a dovere.
I rossoblu, nonostante le defezioni in difesa è un intero tempo in 10, sono stati ordinati in campo e hanno anche impensierito la retroguardia granata. I Lupi hanno retto bene al cospetto di una Salernitana in gran confusione, spesso poco compatta e con l’unica ed inutile soluzione del sistematico lancio lungo.
Di Tacchio (l’ultimo a mollare in verità) e compagni avrebbero dovuto affrontare l’impegno con più risolutezza, maggiore
aggressività sulle seconde palle, approfittare del 10 vs 11 ed invece hanno offerto il fianco agli avversari.
Con il secondo pari consecutivo a reti bianche la Salernitana non riesce a compiere il passo in avanti decisivo. Eppure la Castori’s Band avrebbe potuto approfittare dei risultati favorevoli che avevano preceduto il match, un vero peccato al cospetto di una squadra verso la quale, peraltro, è sentita la rivalità.
Questa partita deve indurre staff e giocatori a riflettere su cosa non ha funzionato contro i calabresi, ma il tempo per i processi non c’è. Martedì si ritorna in campo, a Cittadella. L’imperativo è ricaricare le batterie e andare in Veneto a difendere la seconda posizione conquistata.
