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La tattica, il modulo e i segreti di mister Dionisi, oggi allo stadio “Arechi”

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La dirigenza del Sassuolo, dopo aver visto la bella vittoria del campionato di serie B dell’Empoli, ha scelto Alessio Dionisi, per affidare il ruolo di allenatore del dopo-De Zerbi. Studiamo il gioco della squadra emiliana che oggi affronterà la Salernitana allo stadio “Arechi”.

Sassuolo di Dionisi, avversario dei granata

I neroverdi non sono una sorpresa di questa seria A visto il crescendo di risultati negli ultimi anni; In questa stagione è stato in grado di battere Juve Inter e Milan addirittura in trasferta.

Modulo e costruzione di gioco

Il mister predilige giocare con il modulo tattico 4-2-3-1 prediligendo la costruzione bassa dell’azione dai difensori appoggiandosi sui due centrali di centrocampo, Lopes e Frattesi, che devono essere in grado di innescare la batteria delle tre mezze punte, a sinistra Traorè, a destra Berardi e centrale Raspadori che gioca più avanzato in appoggio al centravanti Scamacca.

Altra opzione è quella in cui i terzini vanno direttamente sull’esterno alto che va in uno due con il trequartista che rimane vicino alla punta centrale e permette l’uno contro con Berardi.

La costruzione lunga invece avviene quando l’avversario pressa più forte o quando ci sono spazi centrali in un passaggio diretto dai centrali difensivi stessi con palla lunga o sul trequartista che attaccala profondità o si abbassano in appoggio con un contro movimento lungo-corto per permettere la sovrapposizione delle ali o dei terzini stessi lungo le fasce laterali.

Altra opzione è anche il lancio lungo dalle retrovie direttamente sull’ala che scappa alle spalle del terzino avversario nel caso in cui la difesa avversaria è alta.

Interessante è lo scambio di posizioni che avviene tra i due centrali di centrocampo sia in fase di rifinitura che di costruzione sul fronte offensivo.

Fase di non possesso

In fase di non possesso la squadra adotta un 4-4-1-1 con le due punte centrali che vanno a pressare sui portatori di palla avversari e a chiudere le linee di passaggio alternandosi sul centrocampista centrale di zona;

Lopez e Frattesi rimangono in linea finché non entra un uomo nella loro zona, dove uno esce e l’altro copre con l’esterno di parte del centrocampista che ha rotto la linea che stringe diventando una mezz’ala di un centrocampo atre.

I raddoppi degli esterni e dei due centrocampisti sono puntuali nelle corsie laterali quando la squadra è stretta e bassa nella propria metà campo.

Le transizioni

Il contropiede è una delle armi più pericolose, con i laterali che sono veloci e bravi nell’uno contro uno e la transizione offensiva è accompagnata da almeno quattro elementi

La prima transizione difensiva resta il contro pressing finalizzata a ricompattare la squadra dietro, oltre che al recupero alto.

Punti di forza e di debolezza

I punti di forza sono la grande abilità nell’uno contro uno di Traorè e Berardi, L’imprevedibilità di Raspadori e la grande presenza fisica e qualità da bomber di Scamacca.

Squadra con ottima tecnica di base a partire dai centrali di difesa a quelli di centrocampo; contropiedi rapidi, buon palleggio. I punti di deboli sono che a volte non riesce a chiudere le partita e può andare in difficoltà nei momenti difficili per inesperienza; squadra con poca fisicità.

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