La Salernitana vince sul Crotone, all’ultimo respiro di una partita ricca di emozioni, ma quello che rimarrà sarà il gesto di Jallow e la coerenza dei tifosi.
Salernitana, Jallow e… Salerno
La Salernitana vince, non convince tantissimo ma vince. Importanti erano i tre punti e tre punti sono arrivati. Poco importa che l’avversario abbia giocato in 10 uomini per circa un’ora. Di contro, infatti, i granata avevano il Crotone, non certo una squadra qualsiasi. I calabresi ieri sera hanno dimostrato tutto il loro potenziale e, anche quando stono rimasti in inferiorità numerica, hanno continuato a giocare all’attacco.
I pericoli maggiori per la Salernitana nascevano proprio in quell’ora di gioco in cui rossoblù erano in 10. Ciò si potrebbe imputare ad una formazione granata protesa in avanti alla ricerca del pari… peccato però che Di Tacchio & Co. spesso si siano buttati in attacco più in situazioni di contropiede che di un vero accerchiamento. Col senno del poi si può dire che sia stato un bene dati gli spazi che anche il Crotone lasciava. Ma ciò che i pitagorici sono stati capaci di sbagliare ad inizio ripresa fa ricordare la peggiore versione di Giannetti degli ultimi tempi.
Cambio di modulo in corsa
Se Gondo inizia ad essere una certezza di questa squadra, finalmente i tifosi hanno potuto ammirare anche Dziczek. Il polacco, partito dall’inizio, ha disegnato due assist altrettanto appieno sfruttati. Non solo. In corso ha anche ridisegnato il modulo dei granata richiamando in panchina Di Tacchio, mai come in questo periodo così tante volte sostituito. Ma il capitano è sempre tra quelli più presenti, insostituibile un tempo. Ma richiamare Cicerelli che pur non stava giocando male, si può dichiarare scelta azzeccata, in quel momento Jallow avrebbe fatto più male ad un Crotone che iniziava a perdere qualche colpo.
I tre punti, Jallow e la Salernitana
La serata, seppur emozionante, di certo fa passare la vittoria in secondo piano. Una nuova sconfitta avrebbe aperto scenari funesti all’orizzonte, oltre che riconsegnare la Salernitana al rango di squadra in lotta per non retrocedere. I granata, fino allo 0-1, era a pari punti con il Venezia, prima squadra della griglia play-out. Ma Lamin Jallow deve rimanere un protagonista, nel bene e nel male. Entra e spezza in due la partita… la pareggia di mezza rapina e poi decide di mettersi in proprio. Il binomio tifosi-squadra dovrebbe essere indissolubile. Lui però, che nonostante le prove offerte spesso ben al di sotto del suo potenziale, decide che i tifosi che pagano il biglietto hanno torto e lui (con la sua svogliatezza) ha ragione. Il gesto verso i tifosi, nulla di osceno ma certamente offensivo, è la spaccatura che segna possibili nuovi scenari a gennaio.
Salerno mostra cos’è la coerenza
L’estate scorsa era sul punto di lasciare Salerno, così sembrava quanto meno. Ma tifoseria sperava proprio che un progetto sportivo nascesse intorno a lui. Spesso si è giocato sul come sia arrivato, con quell’aereo perso all’ultimo momento, un passaporto smarrito, e tanto altro ancora, avevano creato più di uno sfottò. Ma la voglia di vederlo prendersi la Salernitana sulle spalle, è sempre stato un sogno per i tifosi, insomma, uno Jallow protagonista, e in positivo. Le qualità le ha, ma con un carattere così difficilmente riuscirà a calarsi in un progetto ambizioso. Segna e si becca con i tifosi. Sembra quasi cercare lo scontro come se facesse un piacere a qualcuno. Gondo firma il gol-partita, tutti esultano; lui, invece, va verso il centro del campo, come se la cosa non lo riguardasse. A fine partita i tifosi rimangono sulla linea prescelta: tutti mercenari. I calciatori, professionisti che sanno di poter dare di più, escono applaudendo e capendo. Jallow no: esce prima, non accetta e continua l’inutile battibecco fino al punto che devono trascinarlo fuori di forza. La società farà delle scelte, Salerno l’ha già fatta. Puoi essere il migliore dei bomber, ma se manchi di rispetto a chi ti sostiene… beh, quella è la porta!