Domani sera la Salernitana di Castori affronterà la Roma di Mourinho all’Arechi nella prima sfida casalinga del campionato di massima serie.
Salernitana-Roma, Castori: “Mi ispiro a Mourinho”
Fabrizio Castori, tecnico della Salernitana, ritrova la Roma dopo averla affrontata in massima serie quando era a Carpi. Non un bel ricordo per il tecnico marchigiano che uscì sconfitto in entrambe le occasioni subendo otto gol totali (andata e ritorno) e segnandone due. In quella Roma c’era l’attuale numero 23 dei granata, Norbert Gyomber, mentre i pali del Carpi erano difesi da Vid Belec. A presentare la gara di domani sera è stato Castori nella consueta conferenza stampa pre match
Sul match di domani
«Se facciamo l’elenco di chi manca è contro rispetto per chi gioca. Rispetto alle caratteristiche di chi gioca e va in campo posso modificare qualcosa. Abraham è un giocatore che attacca la profondità, Mourinho ha questa filosofia di gioco che ammiro e cerco di mettere in atto. Bisogna affrontare l’avversario in modo giusto senza subire la pressione psicologica. Nessun timore reverenziale, massima umiltà ed esprimerci al doppio delle nostre possibilità. Davide contro Golia paragone realistico. Abbiamo dalla nostra la riapertura dell’Arechi, un tifo e una piazza come pochi. Saranno il dodicesimo uomo in campo, con lo stadio soldout e la Roma di Mourinho sembra una serata di gala. Butteremo il cuore oltre l’ostacolo. Il pubblico può colmare il gap tecnico. Dobbiamo essere corti e aggressivi senza lasciare spazio agli avversari».
Su Simy
«Simy sta meglio ha lavorato una settimana in più. Ci vuole un pò di pazienza perché ha cominciato la settimana scorsa non avendo tanti giorni di allenamento. Durante la sosta lavoreremo con lui».
Mercato e Nazionali
«Io e il direttore abbiamo detto di rinforzare la rosa con tre-quattro elementi. Basta che chi viene assimili il mio calcio, si devono adeguare al mio calcio. Andare in Nazionale è un loro sogno ma egoisticamente mi tolgono possibilità di scelta nella formazione. Se la Lega stabilisce che non mandandoli non succede niente vedremo».
Sul settore giovanile
«Preferisco avere una panchina lunga e avere più scelte ma al momento non ci sono ragazzi pronti per affrontare la massima serie. Questo è un campionato difficile».