Notte fonda per la Salernitana, che perde anche con il Monza in casa e riduce al lumicino le residue speranze di salvezza.
Maldini e Pessina risolvono la pratica abbastanza agevolmente, Ochoa limita i danni, granata sempre più verso il baratro della serie B.
Liverani prova ancora per gran parte della settimana la difesa a quattro, salvo poi virare sul consueto assetto tattico firmato anche dai suoi predecessori: 3-4-2-1 e tanta sofferenza.
Out Fazio, Gyomber e Pirola, oltre a Maggiore nella rifinitura. Le assenze nel pacchetto arretrato limitano le scelte e il trainer opta per un canovaccio già collaudato, che possa dare maggiori garanzie e chiudere gli spazi agli avversari.
Dinanzi a Ochoa Liverani propone il terzetto Pasalidis-Manolas-Pellegrino, Zanoli e Bradaric sugli esterni, Basic e Coulibaly in mediana. In attacco Candreva e Kastanos giocano a supporto di Weissman.
L’ex Palladino dispone il Monza con un inconsueto 4-2-3-1, con Mota, Carboni e Colpani a sostenere l’ariete Djuric, grande ex di turno.
La Salernitana soffre nella prima metà del tempo (due grosse occasioni per i biancorossi in avvio), poi esce alla distanza arginando bene i brianzoli. Il risultato ad occhiali potrebbe essere sbloccato nella ripresa da Tchaouna, appena subentrato al vivace Weissman, ma l’ex Rennes si lascia ipnotizzare dal portiere Di Gregorio. Staffetta Manolas-Boateng in retroguardia per i noti problemi fisici di entrambi.
I granata faticano ad uscire dalla metà campo ed a proporre gioco, Liverani inserisce Dia per Kastanos e Legowski per l’ammonito Basic. La musica non cambia e la Salernitana viene punita in occasione di una grave disattenzione difensiva sull’out destro. Maldini approfitta di un errato posizionamento del corpo di Pasalidis e circuisce altri 3 calciatori granata imbambolati chiudendo perfettamente una triangolazione vincente. Difesa imbarazzante della Bersagliera, messa alle corde e senza spirito combattivo.
Morale a pezzi a poco più di dieci minuti dal novantesimo, ma dopo cinque giri di lancette arriva il raddoppio. Lancio lungo del estremo difensore, Djuric prolunga di testa per l’indisturbato Pessina che con un perfetto lob trafigge ancora Ochoa.
Liverani prova la carta della disperazione tirando fuori dalla contesa un esausto e affranto Candreva e gettando nella mischia Simy. Ma la Salernitana non c’è più, si arriva al 94’ solo per decretare la fine ed ascoltare i fischi del pubblico e i cori di risentimento della Curva Sud Siberiano per un’altra prestazione senza idee e dignità.
Tutti in discussione e sotto esame, probabilmente anche il tecnico, ma a questo punto servirà?