Top & Flop tra i granata nella partita coi salentini
La nostra rubrica Top & Flop rivede chi si è distinto, in un vero o in un altro, allo stadio Arechi, prendendo spunto dal pagellone redatto da Francesco Di Pasquale.
TOP – Nel difficile pomeriggio della Salernitana all’Arechi, SalernoSport24 premia Angelo Gregucci. Mai un allenatore era sceso in sala stampa con una simile apertura. “Serve qualcosa a centrocampo e qualcosa in attacco”. Certo non si scopre la cura di tutti i mali ma lui sa bene qual è il male di questa squadra; scarsa non è ma ha certamente un problema prima di tutto nella testa e, in questo momento, non riesce a reggere la pressione. Lui ci prova a fronte delle assenze, riproponendo la stessa idea tattica che gli aveva dato ragione a Palermo; peccato che i granata, al gol preso, non hanno la lucidità per riprendere l’avversario ma, anzi, lo subiscano ancora.
FLOP – Troppo facile oggi sarebbe indicare questo o quel calciatore, anche perché allora sarebbero da indicare tutti nel momento in cui ci si rende conto che non hanno, insieme, la capacità mentale per reagire. Altrettanto facile sarebbe indicare la società che, ne va dato atto, oggi si dimostra presente. Noi, invece, indichiamo il direttore Fabiani, responsabile del mercato dei granata. Dal primo momento in cui mister Gregucci aveva messo piede a Salerno aveva anche indicato le problematiche della squadra. Agli sgoccioli del mercato la Salernitana, così come lo scorso anno, appare addirittura indebolita; le partenze di Palumbo, forse quella di Odjer, erano già nella testa di Fabiani sicuramente, le cattive condizioni fisiche di Akpa Akpro, no. E’ arrivato Minala, arrugginito e, probabilmente, rimarrà Di Gennaro, la sua ultima presenza risaliva a novembre e si è visto, una sua disattenzione stava per costare il terzo gol dei leccesi. Se un allenatore indica da ben prima dell’inizio del mercato le esigenze, non si può aspettare la fine del mercato e sperare. Invece di fare la lotta alle streghe con la stampa locale che non fa altro che il proprio lavoro, sarebbe il caso che il direttore Fabiani si concentrasse di più sul suo.