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Granata scoraggiati dopo il raddoppio nerazzurro: cosa è successo all’Arechi

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L’Inter travolge la Salernitana: allo stadio “Arechi” un Lautaro indomabile supera i granata con un secco 4-0. Risultato severo, che inchioda la Bersagliera nella zona rossa della classifica.

Salernitana-Inter, l’analisi del match

Allo stadio “Arechi” la Sousa schiera la Salernitana con il solito 3-4-2-1. Boulaye Dia parte dal primo minuto insieme a Cabral e Martegani, utilizzato sulla trequarti. Titolare Bohinen al fianco di Legowski. Mazzocchi dalla panchina, con Kastanos impiegato sulla fascia destra.

Turnover per Inzaghi, che fa rifiatare Darmian, Bastoni, Dimarco, Mkhitaryan e Lautaro. L’argentino è, però, fondamentale nella ripresa: il suo ingresso in campo stravolge la partita e regala all’Inter i tre punti.

Primo tempo

L’Inter parte forte e domina il gioco nei primi 15 minuti. Gli ospiti fanno girare palla senza rischi e sfruttano molto le fasce. Sono diversi, infatti, i cross al centro che partono dai piedi di Carlos Augusto e Dumfries. La Salernitana prova a pressare anche uomo su uomo, ma i nerazzurri sono bravi nel disimpegno e tornano anche indietro con ordine, continuando a mantenere il pallino del gioco.

Intorno al 20′ è la Salernitana a farsi vedere, reagendo dopo un avvio di ‘attesa’. Per una decina di minuti i granata riescono a tenere testa alla squadra di Inzaghi, andando anche vicini al gol prima con Cabral, poi con Candreva. Il Cavalluccio gioca con passaggi corti, senza correre rischi inutili. È proprio così che gli uomini di Sousa si rendono pericolosi, in una fase di partita molto combattuta e con interessanti ribaltamenti di fronte.

L’Inter dimostra di avere più qualità anche nell’organizzazione: i centrocampisti si inseriscono (soprattutto Klaassen, spesso presente nell’area granata), andando in superiorità numerica in diverse occasioni, con il centrocampo dei padroni di casa che va spesso in difficoltà.

I primi 45 minuti terminano sullo 0-0 con una buona Salernitana e un’ottima organizzazione difensiva. I centrali sono attenti e ordinati, e Gyomber è rapido e reattivo sulle palle vacanti.

Secondo tempo

La Salernitana regge nel primo quarto d’ora della ripresa, anche se meno pericolosa rispetto a quanto visto nella prima frazione. Arriva, poi, il vantaggio dell’Inter. L’azione che porta al gol scaturisce da un contropiede, a dimostrazione del fatto che la squadra di Inzaghi sa anche come aspettare in occasioni che non la vedono protagonista in fase di possesso palla.

I ritmi calano drasticamente dopo il gol annullato a Legowski (il pareggio sarebbe stato giusto in quel momento del match). Con il risultato sull’1-0 in loro favore, gli ospiti gestiscono la palla anche a due tocchi, preferendo rallentare per far respirare la squadra e ripartendo anche dalle retrovie con la costruzione dal basso.

Il raddoppio arriva su un passaggio frettoloso di Ochoa, che sorprende Bradaric, girato di spalle. Il pressing di Dumfries, che rimane alto, è efficace e consegna alla sua squadra l’occasione del raddoppio, che Lautaro non spreca. I nerazzurri difendono bene il risultato, anche con il rientro in difesa delle punte, che vanno ad aiutare contro una Salernitana scoraggiata e stanca.

Nel finale, i nerazzurri prendono il largo sempre con Lautaro Martinez, che arriva a segnare un poker pesante, severo per una Salernitana che per 65 minuti ha dimostrato di potersela giocare.

A pesare, nel computo finale dei gol, è la disattenzione generale della difesa granata, che per due volte (in occasione del secondo e del quarto gol) si è fatta soprendere nello stesso modo: l’Inter è arrivata sul fondo una volta a destra con Barella e una volta a sinistra con Carlos Augusto. I due giocatori hanno servito Martinez con un pallone basso indirizzato al centro dell’area. L’argentino in entrambe le occasioni si è ritrovato solo e indisturbato, con la linea difensiva troppo bassa e vicina alla porta di Ochoa. È venuta a mancare una marcatura più aggressiva sul numero 10 nerazzurro che ha avuto, quindi, l’opportunità di calciare due rigori in movimento.

Il tabellino del match

Salernitana (3-4-2-1): Ochoa; Daniliuc (86′ Pirola), Gyomber, Lovato; Kastanos, Bohinen (78′ Maggiore), Legowski, Bradaric; Martegani (71′ Mazzocchi), Dia (86′ Tchaouna); Jovane (78′ Stewart). A disp.: Costil, Fiorillo, Sambia, Botheim, Fazio, Stewart, Maggiore, Bronn, Mazzocchi, Tchaouna, Sfait, Pirola. All.: Paulo Sousa.

Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, de Vrij, Acerbi; Dumfries (78′ Darmian), Barella (86′ Agoume), Calhanoglu (54′ Asllani), Klaassen (54′ Mkhitaryan), Carlos Augusto; Sanchez (54′ Martinez), Thuram. A disp.: Audero, Di Gennaro, Martinez, Asllani, Mkhitaryan, Bisseck, Dimarco, Darmian, Agoune, Sarr, Stankovic, Bastoni. All.: S. Inzaghi.

Marcatori: 62′ Martinez, 77′ Martinez, 85′ Martinez (rig.), 89′ Martinez
Corner: 3-3
Ammoniti: 24′ Calhanoglu, 59′ Cabral, 69′ Gyomber

Arbitro: Rosario Abisso di Palermo
Assistenti: Mauro Vivenzi (sez. Brescia) – Dario Garzelli (sez. Livorno)
IV uomo: Gianluca Manganiello (sez. Pinerolo)
VAR: Massimiliano Irrati (sez. Pistoia)
AVAR: Marco Serra (sez. Torino)

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