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Iervolino: “A Salerno c’è un’energia particolare. Si può fare di più”

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Il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, è intervenuto ai microfoni di Radio Serie A quest’oggi, martedì 22 agosto. Ecco le parole del patron dei granata.

Iervolino: “Salernitana costruita per giocarsela con tutti”

Un pareggio importante, quello arrivato in casa della Roma di Mourinho nella prima giornata del campionato di Serie A 2023-2024. I granata hanno sorpreso in questo week-end, soprattutto grazie alle prodezze del giocatore più importante: Antonio Candreva. Il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, è stato intervistato in diretta su Radio Serie A. Ecco le sue parole.


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Le parole del presidente granata

«La partita è stata bellissima. Candreva è un grande campione, due prodezze balistiche incredibili. Dispiace, perché forse potevamo avere un risultato più rotondo, ma va bene così, la Roma è una grande squadra. Spero non ricominci la pareggite, la squadra deve avere più condizione e più sicurezza. Sogno Candreva in Nazionale. Non è più un giovincello, ma lo meriterebbe. Candreva è un campione, in campo e fuori. Fa giocate incredibili, non si risparmia, fino all’ultimo secondo era in attacco e in difesa a lottare su ogni pallone».

«La Salernitana ha la salvezza come obiettivo. È evidente che stiamo costruendo una squadra che può giocarsela con tutti. Vediamo come anche i nuovi innesti riusciranno a contribuire. Nessun alibi: questa squadra deve raggiungere abbondantemente la salvezza. Il progetto è di medio-lungo periodo, e deve essere costante ed equilibrato, come stiamo facendo».

«Sono legatissimo a Salerno. L’attività che ho fondato l’ho iniziata proprio lì, ho un legame particolare e viscerale con la città. Gli algoritmi sono uno strumento formidabile, ci danno una possibilità di avere una proiezione sui dati del giocatore. I giocatori presi sono velocissimi, fortissimi, era una scommessa da fare: se dovessero replicare anche solo l’80% delle cose fatte vedere nei loro campionati…».

«A Salerno c’è un’energia speciale. Non è solo il numero dei tifosi, ma la passione che ci mettono. Trasferiscono ai giocatori la giusta pressione e danno un’energia incredibile. Sono esigenti, attenti, ma anche dei tifosi affezionati, amorevoli, che sanno coccolare i propri beniamini».

«Il progetto lo vogliamo realizzare. Spero di poterlo realizzare: passi in avanti sono stati fatti con lo stadio. Dovremo conciliare le partite in casa con la ristrutturazione dell’Arechi. Stiamo valutando suoli per la nuova infrastruttura sportiva. Stiamo lanciando varie “academy” in giro per l’Italia. Puntiamo sulla Primavera e abbiamo uno scouting che ci permette di cogliere opportunità in giro per il mondo. Il progetto è partito, sta andando ordinatamente e serenamente avanti e ci aspettiamo di completarlo nel giro di 24-36 mesi».

«Penso che ormai ci siamo, la squadra è completa in ogni reparto. Si può fare sempre di più, è evidente. Abbiamo avuto anche pochi giocatori che sono andati via, non erano parte del progetto. Se ne escono altri potremo prendere nuovi giocatori, ne abbiamo già presi sette. Secondo me manca un pizzico di serenità. La Salernitana, ora, deve lasciare questa scia di polemiche che ci sono state per giocatori che non arrivavano, la società veniva pressata su più punti. Questo non fa bene. Noi cerchiamo le opportunità, ci guardiamo intorno. C’è stato un mese in cui queste pressioni in parte non erano allineate con l’entusiasmo che c’era a fine campionato scorso. Abbiamo una grande società, un grande allenatore e una grande squadra».

«Il Direttore Sportivo sta facendo un lavoro incredibile. Finché non c’è la firma sul contratto e ci sono le visite mediche io non parlo, sono scaramantico, anche se molti dei nomi che vengono fatti possono davvero venire a Salerno».

«Sulla rivalità con il Napoli abbiamo già detto molto. Bisogna costruire un ponte per essere società amiche. La simpatia deve essere legata alla nostra vicinanza territoriale e culturale che ci lega, poi saremo avversari in campo. Per quanto riguarda la squadra, è costruita per fare punti. E dobbiamo giocare bene. Dobbiamo diventare più cinici, perché per il resto giochiamo un bel calcio. È la strada maestra per far divertire il pubblico».

«Sousa è, di fatto, il top player di questa Salernitana. È un uomo carismatico, duro, pretendo molto da se stesso. Lo abbiamo scelto per vedere un bello spettacolo, per far crescere i giovani e la Salernitana. Ci aspettiamo che faccia il Sousa: ovvero, che faccia il dodicesimo uomo in campo, che dia energia».

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