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La Salernitana camaleontica di mister Sousa, i continui cambi dell’allenatore portoghese

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Anche nella roboante vittoria contro il Sassuolo, Paulo Sousa ha confermato una sua caratteristica. L’allenatore della Salernitana preferisce scegliere la formazione in base all’avversario (soprattutto in determinati ruoli) piuttosto che avere titolari fissi.

Salernitana, Sousa e la formazione camaleonte

Grande vittoria nella partita di ieri (22 aprile) per la Salernitana, che ha steso il Sassuolo all'”Arechi” con un netto 3-0. Ottavo risultato utile consecutivo per i granata, che ricacciano il Verona a sette lunghezze di distanza. Paulo Sousa entra così nella storia del Cavalluccio, poiché questa è la striscia positiva più lunga di sempre per la Salernitana in Serie A.


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Anche questa vittoria ha evidenziato una caratteristica dell’allenatore portoghese: i continui cambi di formazione in base alle abilità dell’avversario. Nel mese di aprile infatti, Sousa non ha mai schierato la stessa formazione per due partite consecutive, modificando gli undici titolari e lo stile di gioco in base all’avversario di turno. Questa peculiarità viene spesso menzionata da Sousa in conferenza stampa, come ad esempio in quella precedente a Torino-Salernitana, in cui aveva in parte anticipato l’impiego di Kastanos sull’esterno. Vediamo ora partita per partita le scelte del mister ex Fiorentina.

I continui cambi di mister Sousa

Partiamo dal primo match post sosta, l’1-1 di Spezia-Salernitana. Questa partita ha visto il rientro tra i titolari di Vilhena, assente dall’undici iniziale dalla sconfitta contro la Lazio. In questo caso spicca l’assenza di Kastanos, che come sappiamo è diventato poi uno dei giocatori chiave di questo periodo. Nella sfida con l’Inter invece, sono partiti dalla panchina Dia e Sambia, in favore proprio di Kastanos e di Bronn (non brillantissimo sull’esterno). Questa modifica voleva probabilmente favorire maggiore copertura e ha in parte raggiunto l’obiettivo visto l’1-1 finale.

Il terzo 1-1 consecutivo è arrivato sul campo del Torino, in cui sono partiti dal primo minuto Kastanos in un’inedita posizione esterna (risultato tra i migliori) e nuovamente Dia. E infine abbiamo il 3-0 di ieri, in cui abbiamo avuto le sorprese Lovato e Botheim al posto di Daniliuc e Piatek. Questi continui cambi dimostrano che, a parte forse qualche imprescindibile (Ochoa, Gyomber, Pirola, Coulibaly, Bradaric e Candreva) il resto dei titolari possa cambiare in base all’avversario e al tipo di partita che il mister ha in mente. Questa gestione della rosa è senza dubbio un fattore positivo, poiché riesce a mantenere tutti i calciatori sull’attenti e rende la Salernitana imprevedibile in fase di preparazione tattica per gli avversari. Vedremo se Sousa continuerà con questa strategia, che ha finora portato i suoi frutti.

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