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Salernitana-Frosinone: il pagellone di SalernoSport24

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Salernitana e Frosinone si dividono la posta in palio. I granata sfiorano la cima della classifica nonostante le tante assenze e la panchina corta, diamo un’occhiata al pagellone.

Il pagellone tra i granata di Salernitana-Frosinone

La Salernitana vede sfilarsi la vetta della classifica al 95′ per mano del Frosinone. I granata erano passati in vantaggio alla mezzora del primo tempo grazie ad un rigore trasformato da Kiyine. Nella circostanza ciociari in 10 per il doppio giallo comminato a Gori, reo di un tocco di mano in area.

Micai – Non fosse per il gol subito al 95′ sarebbe una partita perfetta la sua. Mostra i muscoli a tutti quelli che gli si parano davanti chiudendo la porta in più di una circostanza, come al 92′ su Ciano che prova a beffarlo da calcio di punizione. Solo Capuano ci crede ancora all’ultimo respiro, e solo la disperazione del gialloblù strozza l’urlo in gola ai quasi 10mila spettatori sugli spalti. Quest’anno sembra di un altro pianeta, una piacevole… riscoperta, 7.

Karo – Solita partita di buon spessore. Potrebbe (e dovrebbe) far di più. Dove non provvede lui, c’è alle spalle un gran Micai. Nella ripresa si mangia il gol che potrebbe chiudere i conti da metri zero. Mezzo voto in meno solo per questo, 6.

Migliorini – Il Frosinone lo tiene in apprensione per quasi tutta la partita. Avrebbe bisogno di rifiatare, ma in panchina non c’è nessuno che potrebbe col quale passare il testimone. Ventura lo richiama quando prova a salire, nel momento in cui bisogna difendere e allontanare. Sta reggendo la baracca, 6.

Jaroszynski – Ha fatto vedere cose da altra categoria nelle precedenti partite. Ora i granata stanno già tirando il fiato a causa di una panchina esigua. Ventura lo richiama più volte e sul finire del primo tempo quasi se lo mangia. Se non ci fosse lui però sarebbero… Quindi meno male che c’è, 6.

Cicerelli – Anche questa volta è costretto a lasciare il campo. A Livorno uscì stremato al 90′. Questa volta alza bandiera bianca già al 55′. Quando sta bene e ha campo, è devastante, ma la spalla continua ad essere un problema e con la lungodegenza di Lombardi, altro non ce n’è, 5. Dal 55′ Firenze – Mette piede in campo, fuori ruolo, e la Salernitana sbanda paurosamente tanto che Ventura è costretto subito ad un nuovo cambio, forse anticipato, per correggere il tiro. La colpa non è sua, tanto meno di Ventura che si sta arrangiando, 5.

Maistro – Fa salire la squadra e senz’altro il nastro azzurro della nazionale aiuta. Il miglior Maistro sarebbe un elemento imprescindibile in qualsiasi squadra. Ma i problemi di rosa danno problemi anche a lui che, alla lunga, appare sofferente e stanco. Nel vivo del centrocampo ormai da 4 partite, i granata soffrono un uomo che gli protegga le spalle nella costruzione del gioco. Alla lunga, inevitabilmente, cala, 6,5.

Di Tacchio – Meglio rispetto alle precedenti uscite. Il pronti via non è dei migliori, Gori lo infastidisce non poco. Ma lui gli fa spendere un cartellino giallo decisivo ai fini delle sorti del capitano gialloblù. Si erge a diga davanti alla difesa. Micai fa una gran partita riuscendo a parare quasi tutto, ma potrebbero arrivare tanti altri pericoli non fosse per il capitano dei granata, 6,5.

Kiyine – Ritrova il campo dopo la squalifica di una giornata. E ritrova anche il gol, ancora su rigore. Ritrova anche il giallo però. ha iniziato il torneo largo a sinistra, al suo banco oggi ci stava Lopez. In fase difensiva è uccel di bosco, si sa. Urge che piova dal cielo (a questo punto) una soluzione. Kiyine serve in campo, ma dalla cintola in su, 6,5.

Lopez – Seconda partita da titolare per il terzino. Si guadagna un giallo ma fa un passo avanti rispetto alla gara di Livorno. La mira dei cross non è precisa e si sa, ma da quella parte del campo è sempre un’apprensione per la difesa del Frosinone, 6.

Djuric – Tra i migliori in campo, gli manca solo il gol, non per colpa sua. Gli arrivasse qualcosa in più per le sue qualità d’ariete d’area, la differenza si vedrebbe. È in un ottimo momento di forma, non riuscire a sfruttare il suo gioco aereo è un peccato che costa la vetta, 7. Dall’83’ Odjer – E sarebbe stato meglio un’altra scelta, ma quale. Non male le precedenti uscite, non un fulmine di guerra ma… qualcosa. Oggi entra e il Frosinone pareggia. Non è sfortuna tempistica. È proprio un regalo del centrocampista granata, 4.

Giannetti – Sa essere meglio di così e il suo gioco dovrebbe essere a prescindere dalla tipologia di attaccante che ha al suo fianco perché ne ha le qualità. Quando ne ha la possibilità di far male, è assente non giustificato, 5. Dal 69′ Cerci – Non spacca la partita ma il suo ingresso permette alla Salernitana di alzare il baricentro. Proprio da una sua discesa potrebbe esserci il raddoppio, ma nessuno lo appoggia nella sua corsa per la libertà. Ancora non ci siamo ma quasi. Gioca una mezzora, e la stanchezza si fa sentire. Diversamente non potrebbe essere. Un calciatore della sua struttura fisica ha bisogno di tempo, ma la voglia c’è tutta e si vede. Un di stima.

Ventura – Ha una voglia matta, lo si è capito. Alla pacatezza della conferenza stampa, entra in campo un altro uomo. I suoi settantanni e passa non si notano, anzi. Lo frena la panchina corta altrimenti questa squadra sarebbe in testa alla classifica già da un pezzo. Non indovina i cambi?! Quello aveva in panchina. Dargli un voto secondo le nostre valutazioni, sarebbe un insulto.

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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