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Il rendimento di Ferrari preoccupa, Valentini potrebbe guardarsi in giro

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Nella Salernitana che sta facendo fin troppa fatica in questo campionato di Serie B, il rendimento di Gian Marco Ferrari sta facendo venire più di qualche dubbio ai tifosi granata. Il centrale difensivo ex Sassuolo sta accusando un periodo di flessione, oppure è nel bel mezzo di un’involuzione tecnica? Andiamo ad analizzare le prestazioni del neo-capitano granata.

Ferrari e la Salernitana: tutte le difficoltà del capitano

Era arrivato in pompa magna a Salerno il 30 agosto dopo aver terminato la sua esperienza al Sassuolo da capitano, e con una retrocessione in Serie B cocente alle spalle, per risollevare le sorti di un’altra retrocessa. Eppure, l’impatto con la Salernitana di Gian Marco Ferrari non è stato memorabile o, quantomeno, all’altezza delle (molte) aspettative.


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Il 32enne centrale difensivo parmigiano doveva essere garanzia di sicurezza, esperienza e rendimento per il reparto difensivo, oltre che leader tecnico, ma sta accusando in maniera pesante le falle e le lacune di una difesa colabrodo (la quinta peggiore della Serie B). Certo, ha l’attenuante di non aver svolto la preparazione estiva con i compagni, cosa che lo ha condizionato nella ricerca di una forma ottimale e dei giusti automatismi, ma il giocatore sembra non riuscire a trovare il bandolo della matassa.

Diverse sono state le sbavature dell’ex Sassuolo e Sampdoria, soprattutto negli 1 vs 1 e nel posizionamento in fase di marcatura, eppure la fiducia dell’ambiente non gli manca. Oltre ad essere un baluardo inamovibile al centro della difesa, contro il Pisa è stato anche investito del grado di capitano dopo l’avvicendamento in porta tra Christensen e Sepe. Il giocatore ha mostrato una certa fragilità quando preso in campo aperto, non essendo dotato di grande velocità, ma se anche sul gioco aereo (il pezzo forte della casa) e sugli anticipi inizia a scricchiolare, la questione inizia a farsi seria.

Flessione, involuzione, o…?

Nelle 19 partite finora disputate, il neo-capitano granata ha realizzato 1 gol (inutile nella sconfitta contro la Cremonese) e 2 assist (decisivi nelle partite vinte contro Palermo e Reggiana, e in quest’ultima era riuscito a procurarsi anche il rigore-partita). Dati, questi, che certificano la sua importanza nella Salernitana, ma che non tengono conto, purtroppo, anche delle sbavature difensive che stanno condizionando le sue prestazioni e che gli stanno costando diverse insufficienze in pagella.

Il giocatore finora visto a Salerno sembra la copia sbiadita e stropicciata del muro visto in Serie A con Sampdoria e Sassuolo. Breda spera di rigenerarlo per la rincorsa salvezza di questo finale di stagione, ma il difensore avrà bisogno anche di un aiuto dai suoi compagni di reparto, oltre che di uno schema tattico che esalti le sue caratteristiche.

Vista la situazione caotica a livello tattico, sembra difficile parlare di involuzione, come anche di una semplice flessione. In quest’ultimo caso, è la continuità di rendimento medio-bassa a constatare il contrario. Sicuramente, però, correggere l’equivoco tattico che evidenzia le sue lacune può essere un primo passo importante per la risoluzione del problema.

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