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Salernitana ferma al palo a Udine: le scelte di Liverani

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Non va oltre il pareggio per 1-1 la Salernitana a Udine nella partita valevole per il turno di serie A.

Mister Liverani stravolge il canovaccio tattico finora adoperato e schiera i suoi ragazzi con il 4-3-1-2, complice anche l’emergenza nel pacchetto arretrato.

Dinanzi ad Ochoa la linea difensiva è composta da Zanoli, Manolas, Pellegrino e Bradaric. Linea mediana con Maggiore playmaker, affiancato da Coulibaly e Basic. Candreva sulla trequarti sostiene le due punte: Weissmann e Tchouna.

E’ proprio l’ex Rennes a creare scompiglio nella difesa bianconera ed a portare in vantaggio la Salernitana con un gran tiro a giro dal limite dell’area. Il francese esulta con Dia, accomodato in panchina.

Sembra che la musica sia cambiata, che finalmente ci sia un’atmosfera diversa nel gruppo, una mentalità nuova.

Ed invece siamo alle solite. I granata si abbassano con il trascorrere dei minuti, i friulani prendono campo e infilano all’ultimo secondo del primo tempo la difesa con una rovesciata spettacolare di Kamara, smarcato in area e servito comodamente dalla trequarti.

Tutto fa pensare alla svolta nella ripresa quando Festy Ebosele al 64’ commette un fallo ingenuo che vale la doppia ammonizione. Udinese in 10 uomini, ma la Salernitana e Liverani non ne approfittano.

Il trainer ex Lecce manda a sorpresa in campo al 71’ Ikwemesi per un esausto Weissmann. Del resto il tecnico già all’esordio aveva anticipato che si sarebbe affidato solo a gente motivata e pronta a correre e battagliare per la causa.

Due giri di lancette dopo Manolas alza bandiera bianca ed esce assieme a Coulibaly, che aveva rimediato un paio di colpi alla spalla. Entrano Pasalidis e Gomis, all’esordio con la maglia del Cavalluccio.

Il palo dice di no a Tchouna e salva i friulani.

I 700 supporters granata continuano l’incessante tifo per la propria maglia, ci credono ma le energie sono diminuite e la palla non circola abbastanza rapidamente da poter sorprendere l’arcigna difesa dei padroni di casa.

Al minuto 86’ il fattaccio conclusivo. Maggiore non ne ha più così come Zanoli. Liverani vuole giocarsi finalmente la carta Dia, ma il senegalese si rifiuta di entrare sul terreno di gioco per gli scampoli finali.

Seguiranno polemiche e delusioni, ma non ci sono alibi. Per nessuno.

Al 94’ Candreva in contropiede avrebbe la palla della vittoria ma spara alto da buona posizione e la Salernitana dice addio ai sogni di gloria.

La vittoria, fattibile per come la partita si era posta, avrebbe alimentato la fiammella della speranza e accorciato il divario a 4 punti, fattore importante anche psicologicamente.

Il pareggio serve a poco o a nulla, se non a fermare l’emorragia di sconfitte. Un peccato, davvero.

La società ora dovrà gestire anche la grana Dia, l’ennesima di una stagione così tribolata e mal gestita e spiegare ad una tifoseria eternamente innamorata della propria casacca come intende operare nel futuro.

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