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Salernitana epica a Lignano, il sogno continuA

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Incredulità. È questa l’atmosfera di pressoché avvolge Salerno e gran parte della sua provincia dopo la giornata storica di ieri vissuta grazie alle emozioni inattese regalate dalla Salernitana.

il successo all’ultimo respiro 

I granata dovevano vincere e lo fanno nel modo più rischioso ma anche più bello, scrivendo quella che sarà una delle più indimenticabili pagine della storia sportiva del club e della sua tifoseria, a prescindere a come andrà a finire.
Gondo illude i suoi e la città con lo spettacolare vantaggio iniziale, ma gli avversari hanno motivazioni e numeri e ritornano. Gli argini tardano ad arrivare, le forze nella ripresa diminuiscono e con esse la lucidità. Il Pordenone agguanta il pari e Belec salva tutto in un paio di ghiotte occasioni. Entra Tutino, la svolta. Becca pochi palloni ma un generoso Casasola nell’ultimo giro di lancette utile gli serve il pallone che lo manda sul dischetto. Attimi di tensione che valgono una stagione. San Gennaro a Napoli ha appena fatto il miracolo, il “Gennarino nostro ” ha lo sguardo con la cattiveria giusta ma ne aveva fallito già uno decisivo. La palla è rovente, pesa come un macigno, a Salerno migliaia di tifosi con il fiato sospeso, solo una vittoria può permettere alla Salernitana di proseguire a sognare la promozione diretta e tenere a distanza Lecce e Monza. Pochi passi, il portiere intuisce ma Tutino la piazza in fondo al sacco nell’angolino. Game over. Urla di gioia e di speranza pervadono animi che attendono di poter esplodere da ben 23 anni.

Momenti indimenticabili che segnano il cuore

Lacrime di felicità inondano i volti di gente che sportivamente ha sofferto per tanti anni, ha atteso a lungo una gioia vera e oggi potrà quantomeno continuare a coltivare un sogno per ancora qualche giorno. Il 10 maggio sarà l’epilogo finale.
I cuori traboccano di entusiasmo, la Salernitana torna accolta da sua gente festosa sulle note del coro “Zitt zitt se ne va”. Il countdown è iniziato.
Le dita tremano ancora e mettere in ordine i pensieri dopo emozioni tanto forti non certo è facile. La Bersagliera è senso di appartenenza, paure, gioie, rabbia, è dentro ogni suo tifoso, anche quello più lontano. Il popolo granata non può nemmeno provare la gioia di stare vicino ai propri beniamini e vivere allo stadio quel momento tanto atteso.
Questi attimi già in parte ripagano migliaia di sostenitori per i lutti e le innumerevoli delusioni provate nel corso dei decenni.
A prescindere da come finirà questo grande gruppo, con l’allenatore in testa, va ringraziato per averci concesso di vivere momenti unici e di sognare fino alla fine.
Ora bisogna crederci senza mollare, gettando il cuore oltre l’ostacolo per trasformare il sogno in realtà.

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