Sfida tra numeri 11 in Salernitana–Crotone. Due attaccanti dalle caratteristiche simili, ma con alcune, sostanziali, differenze. Confronto tecnico-tattico tra Milan Djuric e Luca Vido che, con ogni probabilità, domani sera saranno chiamati a guidare gli attacchi delle rispettive squadre.
Salernitana-Crotone: sfida tra… numeri 11
Interessante confronto tra i due centravanti delle rispettive squadre che, oltre al numero di maglia, hanno in comune diverse caratteristiche tecnico-tattiche.
Luca Vido è considerato dagli addetti ai lavori come uno dei migliori prospetti del calcio italiano. Il giovane attaccante classe ’97, nativo di Bassano del Grappa (VI), cresce nei settori giovanili di Treviso e Padova. Nel 2011 viene acquistato dal Milan, dove resta per ben 6 stagioni. Ed è proprio tra le fila dei rossoneri che completa il suo percorso di crescita, imponendosi, due anni dopo il suo arrivo, nella squadra Primavera. Dopo quattro ottime stagioni nell’Under 19 rossonera, nel 2017 arriva la chiamata del Cittadella.
Alla sua prima esperienza tra i professionisti in cadetteria, l’attaccante colleziona un buon bottino di 12 presenze e 4 gol, contribuendo alla qualificazione ai play-off della squadra veneta. Nel luglio dello stesso anno, viene acquistato a titolo definitivo dall’Atalanta, in cui esordisce in Serie A il successivo 20 settembre. Dopo 6 mesi di apprendistato e solo 4 presenze con la Dea, nel gennaio 2018 fa ritorno ancora in prestito al Cittadella. Nella seconda esperienza in maglia granata, il 22enne attaccante colleziona 16 presenze e 2 gol. Stagione culminata con il sogno Serie A svanito soltanto in semifinale play-off contro il Frosinone.
L’estate scorsa, un nuovo prestito al Perugia di Alessandro Nesta, che ne fa il perno d’attacco della compagine biancorossa. In Umbria, Luca Vido vive la sua migliore stagione in termini realizzativi, collezionando 10 reti in 33 presenze. Dal luglio di quest’anno è in forza al Crotone dove, però, sta incontrando non poche difficoltà. Dopo 11 presenze complessive, infatti, l’ex Cittadella è ancora a caccia della prima rete in maglia rossoblu.
A prescindere dal momentaneo appannamento in zona gol, Luca Vido rappresenta il prototipo del centravanti moderno. Prima punta forte fisicamente che non disdegna il dribbling, in grado di farsi valere in area di rigore e dialogare con i propri compagni quando necessario. La sua tecnica gli permette, infatti, di giocare indistintamente nel ruolo di attaccante centrale o esterno, come già accaduto nelle precedenti due esperienze con la maglia del Cittadella.
Milan Djuric: il panzer granata
Bosniaco di nascita, ma italiano d’adozione, Milan Djuric è uno degli attaccanti più esperti della categoria. Giunto in Italia nel 2008, esordisce in B con la maglia del Cesena. In terra romagnola, il panzer bosniaco ha collezionato 145 presenze divise in 6 stagioni tra Serie A, B e C, mettendo a segno 27 reti. Esperienza in bianconero intervallata da quelle con le maglie di Ascoli, Cittadella, Cremonese, Trapani e proprio Crotone, dove non raggiunge mai la doppia cifra in termini di reti in una sola stagione.
Lo scorso anno, dopo un anno e mezzo in Inghilterra al Bristol City, viene acquistato a titolo definitivo dalla Salernitana, che ne acquisisce il cartellino al termine di un lungo corteggiamento durato circa due mesi. Dopo un girone d’andata decisamente incolore, chiude il proprio bottino personale di reti a quota 7 (play-out compresi), risultando (checché se ne dica) decisivo per il raggiungimento della salvezza al fotofinish della squadra granata.
In questa stagione, partito dietro nelle gerarchie imposte da Gian Piero Ventura, è riuscito a ritagliarsi uno spazio, spesso e volentieri, nell’11 titolare contribuendo, direttamente o indirettamente, ai (pochi) successi della Banda Ventura. Finora, il suo score personale parla di due reti (entrambe in trasferta) in 13 apparizioni complessive.
Sebbene non sia mai stato un bomber di razza, Milan Djuric è il classico centravanti boa, in grado di fare reparto da solo grazie alla sua imponente fisicità. Nell’ultimo (nefasto) periodo attraversato dalla squadra del Cavalluccio sembra, senza ombra di dubbio, il più in palla del roster offensivo granata. Chissà che non possa presto ritornare decisivo anche all’Arechi, proprio come avvenne nello scorcio conclusivo della scorsa stagione.