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“Completamente dimenticato il calcio dilettantistico”: lo sfogo dell’assessore Roberto Fabbricatore

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Abbiamo raccolto lo sfogo dell’assessore allo sport del comune di Roccapiemonte, Roberto Fabbricatore. L’assessore, per tanti anni portiere della Rocchese e protagonista sui campi da gioco, ha detto la sua in merito al maltrattamento, morale, subito dai club dilettantistici.

Lo sfogo di Roberto Fabbricatore: “Abbandonati a noi stessi”

Roberto Fabbricatore ha passato la maggior parte della sua vita a difendere i pali. Rocchese, Lauria, Sarnese, Ricigliano e tante altre realtà dilettantistiche lo hanno avuto come portiere. Appesi i guantoni al chiodo, ha deciso di dedicarsi alla politica nel suo comune, Roccapiemonte. Diventato assessore allo sport, ha continuato a fare quello che in tanti anni ha fatto con la propria porta, difendere. Anche in questo caso, da persona vicina alla sua amata Rocchese, è sceso in campo per difendere gli interessi ed il futuro di tanti giovani giocatori che, a causa del COVID-19, hanno visto sfumare quei pochi introiti ai quali erano abituati. Nel suo sfogo c’è tanto spazio anche per le società semi-dilettantistiche che, con pochi sussidi e con una diminuzione delle sponsorizzazioni, rischieranno il fallimento.

Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’assessore Fabbricatore.


La situazione per il calcio dilettantistico è tragica, sia per le società che per i giocatori, e le istituzioni stanno facendo ben poco per tutte queste realtà. Non so se si sono dimenticati della loro esistenza, o peggio, se ne stiano disinteressando per i pochi introiti che apportano.

Tutto questo mi lascia interdetto e con un profondo senso di dispiacere. Ho passato 35 anni sui campi di calcio, su quelli di periferia; i più veri che ci possano essere, dove si gioca per passione e non per soldi. Adesso, però, a causa di questa profonda crisi post COVID-19, mi sto rendendo conto che solo la passione potrà aiutare giocatori e società. I sussidi, ai quali non tutti hanno potuto attingere, non sono sufficienti e molti giocatori non so come faranno a portare avanti le loro famiglie. Le società, inoltre, non avranno i fondi per pagare i loro dipendenti, giocatori a parte ci sono fisioterapisti, dirigenti e magazzinieri.

Stiamo parlando di ragazzi che vivono, nel vero senso della parola, di calcio, non di Cristiano Ronaldo. Se CR7, o qualche altro campione della Serie A, non percepisce un paio di mesi di stipendio, non succede nulla; se un giocatore di Eccellenza, Promozione o Serie D resta senza entrate, fidatevi, è tragica per la famiglia alla quale deve badare. 

Proprio per tutti questi motivi non riesco a stare tranquillo, sembra quasi ci stiano abbandonando a noi stessi e nessuno vuole darci una mano. Il presidente Sibilia, purtroppo, è stato messo con le spalle al muro e lasciato senza le risorse necessarie. Il Governo, sembra brutto da dire, ma ci sta prendendo in giro con la scusa del “Credito Sportivo”. Questo Credito esiste da sempre, ed altro non è che un mutuo, magari attualmente a tasso agevolato, che però prevede una restituzione di quanto prestato. Avrebbero potuto stanziare dei finanziamenti a fondo perduto, magari anche per una piccola percentuale, però no, non se ne parla!

Non mi piace essere duro o critico, ma quanto fatto fino ad ora dal Ministero dello Sport è insufficiente. Le affermazioni del ministro Spadafora sul mondo dello sport in generale non solo sul calcio, mi sembrano vaghe. Il nostro Paese, in questo momento storico, ha bisogno di una persona competente del settore e Spadafora, da questo punto di vista, lascia forti dubbi.

Ho anche provato a contattare il presidente della FIGC Campania, Carmine Zigarelli. Mi è stato detto “stiamo già lavorando” ma, ad oggi, ancora nulla di concreto. 

Sembriamo una marea di persone invisibili. Roccapiemonte e tutte le piccole realtà passano in terzo o quarto luogo, ma siamo persone ed in quanto tali meritiamo rispetto e tutela. Nel nostro comune abbiamo fatto grandi sacrifici per mettere a norma il campo “Ravaschieri” ed i vari impianti sportivi. Questi nostri sforzi, volti a togliere, letteralmente, i giovani dalla strada per avvicinarli al mondo dello sport, pare valgano zero adesso per via di un disinteresse generale. Spero che questo mio sfogo arrivi a chi di competenza e che tutte le persone, che come me si sentono ingiustamente abbandonate, alzino la voce e si facciano sentire.


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Luigi Lodato
Luigi Lodato
Luigi Lodato nasce a Salerno nel 1993. Residente a Roccapiemonte, ridente cittadina dell'Agro, si avvicina al giornalismo ad inizio 2010 sulle onde radio di Radio Blue Star, grazie alla quale ottiene l'iscrizione all'albo dei pubblicisti nel 2012. Fino al 2015 è corrispondente e reporter per la radio e svariate testate giornalistiche dell'Agro. Ritorna a scrivere nel 2017 sul sito tematico Granatissimi e, dal 2018, entra nella famiglia di SalernoSport24 come redattore per divenire, in seguito, caporedattore e responsabile alle interviste. Qualche citazione, tanta imparzialità ed un pizzico d'ironia per invogliare alla lettura, buon viaggio sul nostro giornale!

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