Emilio Pesce, chinesiologo che in passato ha collaborato con la Sanseverinese, ci ha rilasciato qualche battuta vista l’imminente ripartenza tra i dilettanti.
Ripartenza tra i dilettanti: il chinesiologo Emilio Pesce
In questi giorni è arrivato il via libera per i massimi tornei regionali di calcio, l’undici aprile torneranno in campo. Abbiamo intervistato il professor Emilio Pesce per conoscere la sua opinione in merito.
Ci sono segnali ripartenza tra i dilettanti e per il torneo di Eccellenza. Quanto può essere utile il lavoro svolto in maniera individuale dagli atleti in questo periodo di stop?
«Partiamo dal presupposto che ad oggi la maggior parte delle strutture non sono agibili. Chi si assume la responsabilità di un asintomatico o paucisontomatico? Credo e sono convinto vivamente che non è possibile la ripresa dello Sport. Si preferisce erogare 800€ ai collaboratori sportivi al posto di investire queste somme per la prevenzione al COVID-19 in maniera tale da non fermare il mondo dello sport che ad oggi è nel buio più totale e a farne le spese sia dal punto di vista psicologico e fisico è l’atleta».
Quanto tempo potrebbe servire a suo avviso per portare ad una forma accettabile il gruppo squadra?
«In base ai test ed ai loro risultati si può capire quanto tempo occorre. La vedo dura con la ripresa del campionato imminente portare la squadra ad un livello prestativo massimale. Non si può effettuare il classico mesociclo di lavoro, come nel ritiro pre-campionato. L’importante è lavorare sul dettaglio ricavato dal test, cercando di trasformare l’azione in abilità essendo costanti e flessibili».
Quale carico di lavoro andresti a caricare su atleti inattivi in pratica da ottobre?
Dal punto di vista della preparazione un lavoro a piccoli gruppi può aiutare nel seguire più facilmente il singolo atleta nel suo percorso di allenamenti?
Cinque cambi e la primavera alle porte possono agevolare una graduale ripresa del picco di forma degli atleti?
«I cinque cambi sono delle opzioni in più che l’allenatore si ritrova a sfruttare durante la partita. Pensare che occorrono per far riposare un altro calciatore è un idiozia in quanto se l’atleta viene monitorato durante gli allenamenti come fa a sovraccaricarsi? Purtroppo in Italia ci siamo persuasi che le cose debbano andare così ma per fortuna l’Atalanta sta dando un grande smaccò morale anche alle grandi squadre di club. Ha la fortuna di ritrovarsi un grande preparatore atletico, che lavora su dati oggettivi e finalmente si sta capendo l’importanza della preparazione atletica».
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