Bicchiere mezzo a Frosinone per la Salernitana. Il risultato ad occhiali maturato allo stadio Stirpe, il primo stagionale, non è certo da buttare, soprattutto in considerazione del valore degli avversari, contendenti nelle zone alte della classifica.
Con Castori costretto ad assistere alla partita dalla tribuna per squalifica, i granata non hanno smarrito la propria identità tattica né cambiato mentalità.
Il rientrante Di Tacchio e compagni hanno eseguito diligentemente il compito affidato loro dal trainer di Tolentino. Gli ospiti hanno messo in opera le capacità in fase di contenimento applicando la consueta grinta e dedizione e rischiando poco o nulla. Nel contempo hanno cercato di pungere in fase offensiva, anche con i redivivi bomber di scorta, Giannetti e Gondo. L’attenzione in fase difensiva di entrambe le formazioni ha contribuito notevolmente a scrivere io risultato finale a reti bianche. Eppure, la Salernitana, forse con una direzione arbitrale meno lasciva e superficiale avrebbe potuto piazzare anche il colpo mortifero per i “Canarini”.
Ad un terzo di campionato alle spalle (13 giornate giocate) la Salernitana è lassù nella graduatoria ed ha dimostrato di essere tatticamente preparata ad affrontare il cammino. Andrà rivisto, e possibilmente migliorato, qualcosa in punti ben definiti e certamente già individuati dallo staff tecnico. Le carenze strutturali sono visibili ma anche ben camuffate dall’operato pratico e senza fronzoli dell’allenatore, che chiede alla sua squadra di essere organizzata e tignosa in fase di non possesso e cinicamente efficace in fase conclusiva. Apportando un innesto di qualità per reparto all’attuale base solida la Salernitana potrebbe compiere il balzo in avanti decisivo. Gennaio è ormai alle porte in tal senso e rappresenterà il momento verità per il club di Lotito e Mezzaroma.
Pari anche a Frosinone, ma il bicchiere resta mezzo pieno
