Si è tenuto questo pomeriggio presso la sede del club MAI SOLA SALERNITANA, nell’ambito degli appuntamenti pomeridiani mensili aperti alla cittadinanza prefissati dal gruppo del presidente Antonio Carmando, il meeting dal titolo “Immigrazione: quando la paura rifiuta un sogno”. L’evento, realizzato in collaborazione con la Cooperativa GiovaMente operante nel sociale e detentrice di varie case-famiglia sul territorio provinciale, ha visto la partecipazione del centrocampista ghanese dell’Us Salernitana Moses Odjer che, accompagnato dal team manager Sasà Avallone, ha interloquito con i presenti sul tema centrale dell’incontro: il confronto di storie identiche che partono da un sogno comune e che si scontrano con le paure di noi tutti con l’immigrazione a fungere da parola chiave. Oltre ai ragazzi ospiti della Cooperativa GiovaMente, particolarmente apprezzati sono stati gli interventi del giovane centrocampista del Centro Storico Salerno Momo Camara (2000) che ha raccontato la sua storia in presenza del dg del secondo club cittadino Vincenzo Autuori e del compagno di squadra Christian Paciello: “La nostra partecipazione a questo evento è stata fortemente voluta dal presidente Avino – ha spiegato Autuori, anche lui intervenuto nel dibattito – Una fervida testimonianza del nostro impegno nel sociale che, grazie ai contatti instaurati con la Cooperativa e con la collaborazione del club Mai Sola, non si limiterà di certo a questa presenza ma sarà propedeutica ad un’altra serie di iniziative allo studio che vogliamo assolutamente portare avanti nel tempo. La nostra società punta molto sull’empatia con il quartiere d’origine, sull’accoglienza e la solidarietà, senza distinzioni etniche. Quest’anno abbiamo in rosa Camara e Ngom e non escludiamo nel futuro prossimo di allargare questa componente multirazziale. E’ doveroso che questi ragazzi, semplici sognatori, abbiano la possibilità attraverso il pallone di dar libero sfogo ai propri sogni. Mi preme, allo stesso tempo, sottolineare la presenza odierna del nostro tesserato Christian Paciello, vittima di una sproporzionata squalifica, appesantita da presunti insulti razzisti. Il suo essere qui è l’esempio concreto che l’episodio accaduto al termine della gara con la Poseidon va decisamente decontestualizzato: Christian è perfettamente integrato con Momo e Salif oltre ad avere diversi altri amici di colore e non possiamo far altro che accompagnarlo in questa personale battaglia per vedersi ridimensionata la sanzione disciplinare inflittagli”.